Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Prendendo spunto da un motto arguto di Ennio Flaiano, mi considero “un visionario con i piedi solidamente piantati per terra”.
Praticamente vengo da pochi chilometri di distanza dalla città in cui vivo, che è Pescara. Quanto alla possibilità di diventare scrittore, non ho ancora preso una decisione. Probabilmente avevo considerato questa ipotesi da sempre. Dopo averla abbandonata, al termine del liceo, me ne sono riappropriato negli ultimi tempi. Mettendo in conto gli anni che passano, è probabile che non perverrò mai a una scelta definitiva.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Sicuramente nelle ore che seguono la cena, quasi sempre a notte inoltrata.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Ve ne sono molti, soprattutto statunitensi. Attualmente prediligo Martin Cruz Smith che, oltre alla straordinaria cura nelle ambientazioni, rende le sue storie 'ad alta tensione' profondamente poetiche.
Perché è nata la sua opera?
Probabilmente per ricordare un amico.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ciò che mi ha influenzato, in maniera determinante, sono state le letture di ogni genere, quelle scientifiche comprese. Mi considero un 'lettore seriale' dall'età di sei anni.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È sicuramente un'evasione dalla realtà.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Probabilmente più di quanto io stesso sospetti. Credo sia un dazio inevitabile per tutti gli scrittori. Naturalmente, molto di quanto si scrive deriva dall'osservazione della realtà esterna, dalle esperienze di lavoro e di vita, dalla capacità di sognare.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nessuno in particolare.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Parliamo della stesura preliminare, quella che precede la revisione finale. A qualche amica, sperando che davvero l'abbiano letta con interesse. Non certo ad amici uomini. Le donne sono molto più propense a dedicare parte del loro tempo alla letteratura. Non mi hanno comunque rilasciato pareri, né io li avevo richiesti.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Anche il cosiddetto ebook è una via interessante per la diffusione della cultura letteraria. Credo e spero, comunque, che la versione cartacea di un testo non perderà mai il suo fascino. Questa era, del resto, la convinzione anche dello scrittore e scienziato Isaac Asimov.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un modo interessante per conoscere gli autori. Si può seguire un testo anche mentre si è impegnati in attività che non permettono di dedicarsi alla lettura, di essere seduti a sfogliare un libro. Le trasmissioni radio hanno spesso utilizzato questo sistema per far conoscere i capolavori della letteratura.