Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Chieti e sono cresciuta in un piccolo paese della sua provincia, sulle colline teatine, che si chiama Giuliano Teatino, e vivo con la mia famiglia.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Poiché l'adolescenza è un periodo particolare per la crescita della persona e corrisponde ad una fase cruciale per la formazione degli studenti, consiglierei Il libro cuore di De Amicis. Credo possa far riflettere sui valori che sono andati perduti negli ultimi anni, soprattutto nell'ambito scolastico dove oggi si vedono i ruoli ribaltati tra insegnanti e studenti.
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Il formato digitale è più economico e accessibile. Credo che questi siano i suoi punti di forza per cui molti lo preferiscono al cartaceo. Io sono una di queste, perché mi rende autonoma nell'acquisto e nella lettura, nonché nella ricerca di termini direttamente su internet, oppure nell'annotare parti di testo in cui ritrovo il mio pensiero o la mia esperienza. Ma penso anche a coloro che viaggiano spesso e con l'ebook hanno in un unico dispositivo una vasta scelta di testi. Ma nonostante sia sempre più apprezzato, non credo che si perderà del tutto il libro cartaceo. A me manca molto poter sfogliare le pagine con le mani, e penso che in molti che amano leggere continueranno a preferire il cartaceo.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per quel che riguarda la mia esperienza, scrivere è nato come un modo per dare visibilità ai miei pensieri, tenendo un diario personale nelle pause durante lo studio degli esami universitari. Proprio negli ultimi due anni, avevo scoperto di poter usare la penna a tratto fine per scrivere con la bocca, così prendevo gli appunti sui block-notes... e da qui l'idea del diario è stata immediata.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il desiderio di far capire cosa comporta realmente convivere con una disabilità che toglie la capacità di prendersi cura di sé stessi. Poi, realizzare qualcosa con “le mie mani” per raccogliere fondi a sostegno della ricerca scientifica per la cura delle lesioni spinali. Inoltre, far vivere in un libro la vita che avrei voluto vivere.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Vorrei dire che dietro la parola “disabilità” ci sono persone con una storia di vita a sé. In particolare, al lettore disabile che non ha bisogno di assistenza per tutte le attività della vita quotidiana, o che pratica sport, di non generalizzare attraverso l'espressione: “i limiti sono solo nella nostra testa”, perché ciò può falsare la percezione che la persona non disabile ha verso il “mondo della disabilità”, proprio perché non c'è un “mondo della disabilità”: ci sono persone con le loro disabilità e per molti i limiti sono reali purtroppo
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ho iniziato ad appassionarmi alla scrittura che avevo più di 20 anni e proprio quando ho iniziato a tenere il mio diario personale; poi per un periodo ho avuto anche una vena poetica e ho scritto alcuni versi.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
L'idea di scrivere un libro è nata durante un pranzo in famiglia. Mia cugina Paola aveva da poco avviato un servizio di editing online e mi aveva coinvolta come traduttrice. E subito dopo è arrivata la proposta del libro.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Molte volte. È stato spesso “nel cassetto”, ogni tanto lo ritiravo fuori, quando non stavo troppo male ed ero ispirata. Poi negli ultimi tre anni ho avuto modo di dedicargli più tempo.
Il suo autore del passato preferito?
Da appassionata dl gialli fin dall'adolescenza, amo Agatha Christie ed Edgar Allan Poe. Riguardo a quest’ultimo, in particolare, ho bellissimi ricordi di quando l'ho studiato per un esame di letteratura americana e l'ho scoperto come poeta. È stato un esame incentrato solo sulle sue opere e i vari ambiti artistici che le hanno viste protagoniste, tra cui la musica con il gruppo degli Alan Parson Project.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come per l'ebook, rappresenta una grande conquista della tecnologia che facilita la vita a molte persone che non possono fisicamente leggere un libro. Ma è anche molto apprezzato da chi non ha problemi di accessibilità, ad esempio tanti lo alternano o sostituiscono alla musica per fare attività fisica. Poi lo trovo un ottimo strumento per leggere la letteratura straniera in lingua originale: accompagnato alla lettura, aiuta a migliorare la pronuncia delle parole, e da solo migliora la comprensione dell'ascolto.