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26 Ott
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Intervista all'autore - Paolina Abbate -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Laureata in Filosofia presso l'Università Federico II di Napoli, ha insegnato a Varese e nella Provincia di Caserta, di cui per molti anni a Marcianise, suo paese natale.
Mentre andava a scuola a Teano, fece un brutto incidente sull'autostrada e rimase paraplegica. Nonostante tutto .... continuò ad insegnare e iniziò il suo impegno sociale per gli ultimi, coloro che soffrivano di più e avevano più bisogno di aiuto. Fondò un'Associazione che ancora oggi è attiva, sia pure in un paese diverso, Maddaloni. Il suo impegno sociale, diventato un punto di riferimento per tutti e al di là dei confini provinciali, durò fino alla sua scomparsa. Non solo agiva ma, da buona insegnante, voleva essere un monito per i più deboli di lottare per i propri diritti contro l'emarginazione. Il suo primo libro "Nonostante tutto ... l'importante è esserci", opera autobiografica, cominciò a scriverla per fare un regalo al marito ma man mano che proseguiva lella stesura del libro, si accorse che poteva diventare un manuale per chi soffre e un sollievo per chi ha grossi problemi.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Dagli orari di chi la aiutava a scrivere manualmente il libro
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
P. Paolo Pasolini
 
Perché è nata la sua opera?
Per suscitare un problema che la società moderna si troverà ad affrontare ben presto perché l'assistenza ai disabili e agli anziani diventerà non un fatto personale ma un fatto sociale
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
sono stata sempre impegnata nel sociale e sono riuscita a trasfondere nei mei scritti solo le esperienze concrete che ho vissuto anche se in ogni cosa ho cercato l'aspetto metafisico.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Lo scrivere è sempre una scomposizione della realtà e la sua ricomposizione
in gradi ontologicamente superiori.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
moltissimo, quasi autobiografico
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Le badanti che ho avuto durante la mia lunga infermità.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
L'ha sentito la mia giovane amica Emilia che ha battuto al computer ciò che io dettavo.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non ha futuro.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Peggio ancora. Solo il libro cartaceo si salverà perché chi legge il libro vuole sentire il profumo della carta, il lieve e delicato fruscio di quando si sfogliano le pagine l'amico da mettere sotto il cuscino la sera, dopo aver letto qualche pagina

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