Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Forlì.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Don Chisciotte.
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non mi piace ma penso che dovrei accettarla.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
È un amore ma non ponderato. È un fatto naturale, appunto come amare.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Conoscevo il protagonista, sapevo tutto di lui. In tutti questi anni avrei voluto scrivere la sua storia, ma non mi ritenevo pronto per affrontare un tema così importante come gli anni di piombo. Ora ho provato e spero di essere riuscito a scrivere una storia interessante e importante.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Nessun messaggio.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Posso dire di aver sempre scritto, bene o male, per tutta la vita.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Scriverlo mi ha dato molto piacere. L'ho riscritto e quindi riletto una decina di volte e ogni volta mi sembrava la prima.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, conoscevo troppo bene la trama e soprattutto il finale.
Il suo autore del passato preferito?
Non italiano Tolstoj, italiano Vitaliano Brancati.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Se non sbaglio esiste da molti anni, forse in modo diverso. A mia nonna, cieca, ricordo che regalai un nastro inciso di Canne al vento, di Grazia Deledda.