Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere mi cura l’anima. Quando scrivo è come se ci fosse un flusso di coscienza dentro me stessa, qualcuno che mi parla e mi detta cosa scrivere, una voce che viene da altrove:
mi libera il cuore. Scrivere per me è una delle emozioni più forti, necessarie, inevitabili. Intense.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutto ciò che sono è nel mio libro. Tutto ciò che fa parte della mia vita è parte di questo libro.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ripercorrere le emozioni da quando sono piccola fino ad ora, ogni giorno, ogni bellezza, ogni emozione vissuta con la mia famiglia e con le persone più importanti della mia vita: i miei genitori.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
È stata spontanea, è venuta in maniera naturale. Anche questa, dettata da qualche voce proveniente da qualche parte dell’universo.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ce ne sono tanti. Sicuramente della mia storia e tra le mie preferenze ci sono Leopardi, Quasimodo, Ungaretti, Baudelaire, James Joyce, Oscar wild. Ma anche tanti filosofi tra Nietzsche, Freud, Schopenhauer, Eraclito, Parmenide, Platone.
Ebook o cartaceo?
Cartaceo. Sono “old school”, amo la carta, bianco su nero. Pergamena.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
E stato molto naturale, ho scritto due libri quasi senza rendermene conto. Questo il mio sono più grande di cui ne vado fiera.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Volevo scrivere un libro di favole per bambini che potesse rivolgersi anche ad un pubblico adulto. Tra la purezza dell’infanzia e la serietà dell’età adulta. Perché, in fondo, i concetti che affronto sono trasversali e impegnativi, una sorta di manuale su come imparare ad accettare la vita con le sue sfaccettature e come buttare giù la pillola amara. Per cercare di vivere sereni e convivere con le proprie paure, anche quelle che fanno più male. Non c’è un aneddoto particolare legato alla s stesura di questo libro: ogni concetto fa parte della mia anima, ogni concetto è legato ad un ricordo della mia vita, ogni concetto è un demone analizzato e accettato facente parte della mia anima e dei suoi tormenti.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sicuramente è una bella soddisfazione, il mio obiettivo è quello di curare le persone con la mia scrittura dando messaggi di amore e divulgando speranza e insegnamenti diversi. E la mia più grande soddisfazione è essere L orgoglio delle persone più importanti della mia vita: ancora una volta loro, i miei genitori.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
I miei genitori. Sempre, ogni volta che scrivo qualcosa la pongo sotto la loro attenzione. È per loro che scrivo, sono loro i miei più grandi sostenitori e i miei più grandi fans.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Potrebbe essere una grande svolta, un nuovo modo adatto anche a chi purtroppo non ha la possibilità di godere del dono meraviglioso della vista. E magari chissà, una rivoluzione auspicabile soprattutto per sentirsi raccontare delle belle fiabe prima di andare a dormire.