Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me rappresenta uno spazio con me stessa. Volendo utilizzare le parole di Virginia Wolf, una " stanza tutta per sé”, dove posso ritirarmi e riflettere sulle mie emozioni,
un flusso di coscienza, un intenso momento con la parte più vera di me. Scrivere mi riappacifica con la mia anima, le dà corpo, intensità.
È il mio amplificatore emozionale.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Direi, tutto, o quasi. In questo libro ci sono parti della mia vita negli ultimi 5 anni, le esperienze vissute come maturazione personale, crescita, spinta al cambiamento. Tale stato d'animo direi che si percepisce in quasi tutti i componimenti di questa raccolta di poesie contemporanee, così come la curva altalenante dei successi e dei fallimenti che ne hanno caratterizzato il percorso.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ha significato prendere coscienza della mia forza e della mia fragilità. Mi ha liberata, in qualche modo, dalle mie tristezze, angosce, paure. O comunque mi ha reso più sopportabile ogni cosa.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Inizialmente la raccolta doveva avere il titolo di una delle poesie in esso contenuta, " Fiori d'acqua ". Poi ho pensato di cambiarla dandole il titolo definitivo, in quanto lo sentivo più completo.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Le città invisibili di Italo Calvino.
Lui è un fantastico narratore, e inventore, di un linguaggio sui generis, capace di trasformare e abbellire la realtà. Un creatore di parole e di storie.
Ebook o cartaceo?
Cartaceo. Assolutamente.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non c' è stato un momento preciso. Già da ragazza, ai tempi della scuola, amavo raccontare e scrivere, soprattutto testi di stampo descrittivo e narrativo.
Da piccolissima, invece, amavo recitare poesie per i parenti. Ma, in realtà, devo questa propensione a mio padre, poeta senza sapere di esserlo. Ne scrivevano un quadernetto dalla copertina nera, piccolo, che lui mostrava ogni tanto con un certo orgoglio quando voleva comunicare certi suoi pensieri che a voce non riusciva forse ad esprimere.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
C' è molto amore dentro. Amore romantico. Amore di una vita intera. Amori nuovi. L' amore per gli altri, quello che ci lega in quanto esseri umani, creature dell’universo.
E c' è anche molto dolore. Il dolore come " maestro". Quello che tu mette faccia a faccia con te stesso. E ti fa scoprire quanto puoi essere forte. Coraggioso.
Non esiste un aneddoto particolare, ma di sicuri la poesia alla quale sono più legata e " Rjnascite", composta dopo essere stata colpita - come tante altre donne, purtroppo - da un cancro al seno.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sicuramente una concretizzazione, un traguardo personale. La gioia di poter condividere con altre persone le proprie sensazioni e vissuti
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mio marito e i miei figli.
Poi l’ho fatto leggere a mia madre. Quella è stata la lettura più controversa e importante per me Un momento di vero dialogo tra me e lei. Che a parole non sarebbe stato così vero.
Ha letto tutte le mie poesie d' un fiato.
E poi ha pianto.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non sono la persona più adatta a cui rivolgere questa domanda. Sono una feticista della carta stampata (l’odore, il fruscio delle pagine, la possibilità di sottolineare i passaggi più interessanti...).
Ma sono anche una convinta ambientalista.