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BookSprint Edizioni Blog

31 Ago
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Intervista all'autore - Patrizia Bettinelli -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono nata a Milano e vivo a Cerveteri in provincia di Roma. Mi sono trasferita nel Lazio dal 1974, anno del mio matrimonio.
Ho due figli maschi Luca e Jacopo che sono sposati. Ho 5 nipoti. Sono docente di lettere in pensione. sono stata giornalista pubblicista, dirigente sindacale, presidente di associazioni culturali, volontaria di Protezione Civile Ho iniziato a scrivere quando avevo dieci anni. Amavo leggere, nella mia famiglia i miei genitori leggevano molto, mio padre era insegnante elementare. Ho iniziato a scrivere poesie e racconti e nel 1981 ho scritto il mio primo romanzo, Il seme Rubato. Non ho deciso di diventare scrittrice, è stato un fatto naturale, un giorno ho scritto una poesia e poi un breve racconto e da quel momento ho sempre scritto. Raccolte di poesie, raccolte di racconti, saggistica e romanzi e più tardi biografie. Sono operatore olistico come Master di Reiki. Ho vissuto esperienze mistiche veramente straordinarie.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento preciso, prediligo le ore della mattina. Quando mi sveglio ho delle idee che metto immediatamente su carta per non perdere l'ispirazione. Quando sogno scrivo e poi lascio da parte. Il sogno potrebbe essere uno spunto per iniziare un nuovo libro. Questo vale per l'inizio di un libro. Comunque scrivo quando ho tempo o ne sento l'impulso.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore preferito è stato Alberto Bevilacqua. Di questo autore ho letto tutte le opere. l'ho anche conosciuto personalmente e ho intrattenuto, con lui, rapporti telefonici molto interessanti. Penso sia stato un narratore poetico straordinario. La sua scrittura era fluida e comprensibile, ma anche intensa e pregna di significati. Ho amato molto anche il suo essere sensitivo e medianico.
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata dal racconto di una vicenda accaduta ad un mio compagno di università, che ha vissuto questa esperienza particolare. lo spunto nasce da una vicenda vera, ma poi ho narrato romanzando la maggior parte degli eventi e dei personaggi. Anche la conclusione del libro è creta da me.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sicuramente la famiglia di ceto culturale alto ha influito notevolmente nella mia formazione letteraria. Infatti la mole incredibile di libri che ho letto ha contribuito a raffinare la mia scrittura. Anche la scuola che ho frequentato ha influito molto. Ho una cultura acquisita in istituti privati religiosi, dove lo studio serio e approfondito ha contribuito molto alla mia formazione. Gli amici di famiglia di grande cultura che frequentavano la mia casa hanno completato il quadro.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è stato sia un’evasione dalla realtà, in momenti difficili della mia vita, sia una terapia psicologica, ma anche un modo per raccontare la realtà. La mia natura socievole e curiosa, ma soprattutto il mio progetto di vita mirato all'aiuto e al sostegno psicologico mi ha portato a conoscere molte persone e molte situazioni di vita interessanti. Da queste ho preso sempre spunto per scrivere e realizzare le mie opere.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto, la sensibilità, l'educazione e l'attenzione agli altri è sicuramente parte della mia personalità Il protagonista rappresenta in parte l'uomo che avrei voluto avere al mio fianco. I suoi valori morali e i suoi pensieri sono i miei. Anche i sogni premonitori sono i miei.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sicuramente mio padre, che al momento in cui ho scritto il romanzo era già morto e che mi raccontava di sé, della sua esperienza di bambino orfano di madre, maltrattato dai parenti a cui era stato affidato, Mio padre aveva un carattere allegro e ironico e spesso inventava storie fantastiche per me e le mie sorelle. Era un narratore straordinario. Aveva una personalità spiccata e un'intelligenza vivace, ha lasciato tantissimi ricordi della sua particolarità di essere uomo con la parte femminile e maschile egualmente sviluppata, in tempi in cui il maschilismo imperversava e la donna ancora era considerata inferiore all'uomo. Amava mia madre e noi figlie in modo evidente ed esprimeva i suoi sentimenti apertamente senza mascherarsi.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ho fatto leggere il romanzo a mia sorella più piccola che è sempre stata la mia compagna di giochi e la mia confidente e poi a mia madre, che con la sua saggezza e simpatia ha fatto luce sul mio cammino, quando io non vedevo che buio.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non credo, forse le generazioni più giovani abituate a divorare tutto velocemente sono attratte da questa realtà. Sicuramente le generazioni mia e dei miei figli, amano ancora avere un libro tra le mani da poter sfogliare, anche i miei nipoti che amano leggere, cercheranno il cartaceo.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi sembra una buona soluzione, soprattutto per gli anziani che faticano a leggere, per gli ipovedenti e per chi non ha tempo da dedicare alla lettura tradizionale e può ascoltare mentre lavora. Ottimo sistema, anche per studiare e per i dislessici.

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