Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è un modo per esprimere ciò che ho dentro, ma anche per distrarmi dalla realtà che a volte mi schiaccia come un macigno.
È quasi come una seduta di yoga per rilassarmi.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Nel libro non c'è niente della mia vita reale. È una storia nata da un sogno che ho fatto una notte. Ho deciso di ampliare la vicenda e le parole sono uscite da sole.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere e riuscire ad arrivare alla fine del manoscritto è stata un'esperienza unica. A volte mi sono sentita persa perché non riuscivo ad andare avanti.
È stata un'esperienza unica, che non pensavo mai potesse arrivare fino ad essere pubblicata.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
la scelta del titolo non è stata difficile e non ci ho pensato tanto. Ho scritto a mano nella prima pagina che avevo stampato quelle tre parole e niente mi sembrava più azzeccato.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Amo molto le opere di Oscar Wilde e Dan Brown. Forse li porterei tutti e due e tutte le loro opere perché adoro il loro modo di scrivere talmente dettagliato che leggendo sembra di essere all'interno della storia.
Ebook o cartaceo?
Preferisco la versione cartacea. Mi piace il profumo delle pagine fruscianti del libro appena comprato. Decisamente cartaceo.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
10 anni fa, ho scritto la prima frase, per gioco. Sono andata avanti per un anno a cercare di sviluppare la storia. Non so se si può definire carriera e non mi sento una scrittrice. Mi piace scrivere. Diciamo che per il momento questo è un traguardo. Solo il tempo mi aiuterà a capire se è quello che voglio fare.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce una mattina di 10 anni fa. Era estate. Appena sveglia stranamente ricordo a pezzi un sogno fatto, di una ragazza che è nel treno e guarda dal finestrino. Poi da lì ho cominciato a mettere su carta la storia, che piano piano usciva dalla mia testa.
Ricordo una sera avevo finito di scrivere il terzo capitolo. I miei figli volevano scendere a giocare con gli amichetti e prima di farlo, ho pensato di stampare quelle pagine. Non so perché, non lo avevo mai fatto. Al rientro, i bambini volevano da bere e lasciarono la bottiglia aperta sul tavolo vicino al computer. Purtroppo diedero un colpo al tavolo, la bottiglia cadde e si aprì. L'acqua finisce sul computer e lo bagnò. Per fortuna il lavoro lo avevo salvato. Il mio migliore amico è riuscito a copiare la memoria nel suo portatile e sono riuscita ad andare avanti.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un'emozione unica. È tutto troppo bello! Quasi non ci credo a vederlo lì. Mi sento al settimo cielo.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il libro è stato un carissimo amico di famiglia. Un grande lettore, ha una biblioteca con oltre 5000 titoli. Una persona molto colta che mi ha consigliato di non smettere di scrivere
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È una svolta, molto importante. Anche per le persone anziane che vorrebbero leggere ma che magari non ce la fanno. Potrebbe anche essere un incitamento per chi non ha voglia di leggere. Magari scopre che dentro un libro c'è un mondo meraviglioso.