Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è come un'evasione dalla realtà. Quando scrivo esprimo tutto ciò che ho nella mia mente e nel mio cuore,
le mie amozioni sono tante perché provo un senso di tranquillità e anche felicità nel vedere quello che ho dentro apparire su un foglio di carta, mi immedesimo nei sentimenti dei personaggi, mi estraneo dalla realtà e in un momento è come se fossi davvero in quell'ambiente che sto descrivendo come se lo guardo attraverso i miei occhi e le mie sensazioni. A volte provo anche un senso di angoscia ed ansia perché ho tanto da dire e mi capita di scrivere velocemente per non perdere ogni pensiero; ed a volte è difficile esprimere e descrivere i dettagli e particolari di un evento o semplicemente di un oggetto. Scrivere ci fa anche esprimere ciò che a parole non riusciamo a dire quando ad esempio scriviamo una lettera a qualcuno che amiamo o a cui vogliamo bene.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro c'è abbastanza della mia vita reale come la mia passione per l'arte in generale, l'affetto e l'amore incondizionato che si ha verso la propria famiglia, anche nella mia si è molto uniti e ci si aiuta a vicenda, per me è la cosa più importante; oppure l'accogliere in casa una persona che poi entra a far parte della famiglia. Ma anche l'aver trovato l'amore della mia vita, come il protagonista, su cui posso sempre contare.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera è molto significativa per me, ciò che voglio trasmettere è che per quanto la vita sia difficile, piena di dolori e sofferenze, il restare uniti e con l'aiuto degli amici, dell'amore e della famiglia si riesce a superare ogni difficoltà; anche con la forza di volontà non bisogna abbattersi ed arrendersi al primo problema. Ed è importante anche capire di non giudicare subito chi non si conosce perché ognuno di noi ha la propria vita e il proprio passato e nessuno sa cosa l'altra persona ha passato durante gli anni.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Inizialmente ho trovato diverse ma poche alternative ma poi mi è apparso all'improvviso chiaro, quindi non ho combattuto molto. È stato istinto, come mi accade spesso, perché il titolo rappresenta il dono di Natale, ma anche in generale, che ha ricevuto il protagonista; non è in senso materiale ma un dono speciale che è appunto la bambina ma anche l'amore in tutti i sensi che viene ricambiato.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
La gamma di libri e scrittori è vasta ma penso che sceglierei H.P. Lovecraft, adoro questo scrittore per come descrive le storie, molto cupe a volte surreali e suggestive, mi piace il suo stile e i suoi racconti del terrore che trasmettono anche le nostre paure. Sarebbe bello sentire i sui racconti, le sue esperienze e magari scrivere un libro insieme a Lovecraft.
Ebook o cartaceo?
Cartaceo, sempre. I libri cartacei li preferisco molto all'ebook poiché avere un libro tra le mani, sentirne il profumo delle pagine è diverso dal leggere su uno schermo; personalmente non riesco a mantenere la concentrazione leggendo un ebook, ma so che è la nuova frontiera soprattutto per i giovani però sono del parere che bisogna farli avvicinare ai libri fisici, farli toccare con mano, sfogliarne le pagine e far apprezzare ogni minima sensazione che ti dà un libro cartaceo.
Per me è come un amico che ti tiene compagnia.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non c'è un giorno preciso in cui ho deciso di diventare scrittrice, questa passione è nata sin da quando ero piccola scrivendo pensieri e brevi racconti, poi man mano è cresciuta dentro di me. Scrivo perché mi piace raccontare storie che, anche se a volte non rispecchiano molto la realtà, per me è bello farle scaturire da ciò che ho dentro.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro nasce per caso, ho avuto ispirazione dalla realtà e da ciò che mi riguarda come le passioni per le arti e volevo raccontare della vita in generale ciò che può provare qualsiasi persona; diciamo che la storia e i personaggi sono arrivati all'improvviso e man mano hanno preso forma. Non ho un aneddoto specifico che è legato particolarmente al romanzo vi è un po’ di tutto come gli stessi cibi che mangiamo il giorno di Natale, oppure la storia d'amore con le passeggiate e le cene romantiche o i giochi con le carte a tavola con i parenti.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Ogni volta è sempre una bella sensazione anche se non è la prima volta, però è sempre gratificante vedere come man mano il lavoro che hai realizzato prende vita ad iniziare dalle bozze, la copertina e poi la stampa. Quando un libro prende corpo e lo puoi toccare con mano e assaporare ogni pagina è sempre emozionante.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia sorella è la prima persona a cui faccio leggere sempre i miei libri. È sempre lei che ne legge un'anteprima e che a volte mi dà anche consigli; non vede mai l'ora di vederlo stampato e godersi la lettura. Infatti non a caso ho deciso di chiamare la fidanzata del protagonista come lei. Ma anche i miei genitori mi aiutano e supportano; confrontarsi non fa mai male.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che l'audiolibro sia un'idea molto utile soprattutto per chi viaggia e non riesce a leggere durante il viaggio oppure per chi non ha voglia di leggere ma preferisce ascoltare la storia. Molto più importante per i non vedenti perché possono anche loro apprezzare la storia di un libro attraverso l’ascolto. O ancora semplicemente per chi non ha molta passione per la lettura ed è anche un modo per farlo avvicinare a questa.