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12 Ago
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Intervista all'autore - Giovanni Sgarlata -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto in Sicilia, a Caltagirone (CT), ho avuto un'infanzia difficilissima, a 9 anni di età i miei genitori mi mandato allo sbaraglio,
a correre dietro le pecore di proprietà della famiglia interrompendo gli studi alla quarta classe elementare. All’età di 15 anni ho lavorato in una masseria in un feudo preso a gabella per l'allevamento del bestiame: Pecore, capre, mucche e maiali compresi, una vita campestre e molto movimentata. A 18 anni ho ripreso gli studi fino a prendere la Maturità Tecnica Commerciale, alle scuole serali. Poi emigrato a Roma, in Svizzera a Basilea, in Francia 9 mesi, in Portogallo altri 9 mesi ed infine altrettanto anche in Brasile, tutti 9 mesi per volta!
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Non certamente la Divina Commedia di Dante Alighieri, come è capitato a me, ma libri classici, favole e storielle formative e a lieto fine.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Un disastro, si va perdendo la bellezza del cartaceo. Avere le pagine a portata di mano, consultandole e prendendo opportunamente degli appunti e sottolineando le parti più interessanti e importanti che attirano l'attenzione del lettore. Ma la gente legge sempre meno, perché non ha tempo, va sempre di corsa e si accontenta delle notizie digitali veloci.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Io da piccolo non avevo voglia di studiare, ma da adulto mi sono reso conto quanto poteva essere importante l'istruzione e ripresi a studiare scoprendo, nello svolgere i temi scolastici di Italiano, che mi piaceva scrivere, navigare con l'immaginazione.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Un mio parente, conoscendomi, mi invitò a scrivere la trama di un film che avrebbe dovuto interpretare lui come protagonista. Scelsi come tema se esiste il destino o meno, dal titolo "Era scritto nel destino". Scrissi il film, ma non fu portato a termine. Fu allora che decisi di scrivere un libro e farne un romanzo, ma non ne valeva la pena, meglio scrivere qualcosa di più concreto. Iniziai a scrivere "Le pagine della mia vita", per capire quale fosse quella più importante della mia vita da prendere in considerazione per scrivere un libro reale, che ho inviato anche a voi come mia autobiografia, ma voi credendo che fosse quello che avrei voluto pubblicare, me lo avete stampato e spedito. Grazie! Ho voluto dedicarlo all'esperienza che ho avuto della grande gioia provata, proprio paradisiaca!
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Saper custodire nel cuore le gioie della vita, piccole o grandi che siano. Perché l'uomo è stato creato da Dio a Sua immagine e somiglianza per essere felice, ma l'uomo disobbedendo l'ha persa. Ma potrà sempre recuperarla elevandosi spiritualmente ed essere costante nella preghiera, come ho fatto io.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Da piccolo non avevo voglia di studiare, ma quando ripresi a studiare da adulto, ho scoperto che scrivere mi piaceva, navigavo con l'immaginazione svolgendo i temi di italiano in classe egregiamente e felicemente.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, il merito è di mio zio, che mi ha invitato a scrivere un film.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Questo mai!
 
Il suo autore del passato preferito?
Giacomo Leopardi
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un disastro, tutto a discapito del libro cartaceo, che puoi averlo tra le mani e sottolineare le parti che hanno attirato la tua attenzione. La tradizione è andata a farsi benedire!

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Venerdì, 12 Agosto 2022 | di @BookSprint Edizioni

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