Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono nata a Roma. Scrivevo romanzi all'età di otto anni, sui quaderni di scuola.
Ho studiato al liceo classico e poi mi sono laureata in Lettere, con il progetto di scrivere poesie, racconti e romanzi. Ho deciso di diventare scrittrice dopo aver lavorato per quotidiani e riviste.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il tramonto e la sera sono i momenti in cui scrivo.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Banana Yoshimoto.
Perché è nata la sua opera?
Il libro di poesie è nato in un periodo particolare, la perdita dei genitori e il divorzio da un ragazzo perbene voluto dalla durezza di cuore di alcune persone.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ben poco perché frequento poche persone colte e artisti.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È un modo per raccontare la realtà.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è molto di me e delle esperienze vissute.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si tratta di uno psicologo molto preparato il quale a sua volta ha scritto un libro di racconti.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Al mio direttore spirituale un frate cappuccino di nome Giuseppe, una giovane
mente brillante e aperta al dialogo e all'arte.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Direi di sì.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un nuovo modo di leggere con l'aiuto della tecnologia, ma io sono più portata per la lettura del libro cartaceo. Ho dato una tesi in Storia della critica letteraria sulla poesia latina come pittura nella lirica latina nel Rinascimento e ho una piccola libreria in cucina.