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24 Giu
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Intervista all'autore - Wagner Cacciapuoti -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Napoli da genitori partenopei, nel capoluogo campano sono rimasto fino all’età di tre anni, quando mio padre allora militare mi ha portato a Bologna, per la precisione Imola una cittadina a quei tempi rurale.
Essendo stato educato da genitori campani in un comune settentrionale la mia è stata una educazione dalla quale ho imparato l'importanza dei valori tradizionali della vita di questo bellissimo paese ma con uno sguardo orientato all'emancipazione e alla libertà.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Non c’è un libro in particolare nonostante la nostra letteratura sia ricca di capolavori.
Consiglierei di orientarsi tra le varie poetiche in modo tale da crearsi un’educazione letteraria piuttosto completa, senza tralasciare gli autori contemporanei di oltre confine.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso con un po' di nostalgia che i tempi cambiano ed è opportuno adeguarsi se si vuol restare al passo coi tempi.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura a volte è una liberazione dei propri fermenti creativi.
Per cui per me un amore ma anche una necessità.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
I nostri tempi risentono ancora molto dell' influenza romantica che la ritengo una poetica fatalista che ha volte assume anche tinte oscure.
La gente dinnanzi ai problemi che ci circondano credo abbia bisogno di credere nell'esistenza di un qualcosa di superiore che io da credente chiamo Dio, un qualcosa che possa confortare l'animo ed elevare lo spirito nei momenti di difficoltà.
Per cui il mio libro non è rivolto solo a chi cerca l'evasione ma anche a chi cerca conforto.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Io in alcuni momenti della mia vita ho sofferto le pene ma come si dice se la differenza insita nel vivere non distrugge fortifica.
Ho cominciato a considerare i momenti di dolore come prove in quanto presenti non insuperabili prima del sereno.
Quindi come messaggio inviato a non lasciarsi andare ma a lottare per questa meravigliosa esperienza che è la vita.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
I bambini vivono il gioco come un esperienza fatta d' immagini.
Verso i sei anni quando ho cominciato la scuola elementare fino alla scuola superiore sono sempre stato piuttosto bravo nell'affrontare i temi.
Sceglievo sempre tematiche che mi lasciassero piuttosto libero di esprimere il mio mondo, così come lo vedevo e di esprimere in tutta libertà le mie idee.
Ma allora non avrei mai pensato se non solo in maniera marginale alle scuole superiori la scrittura sarebbe per me diventata un esperienza vitale.
La scrittura mi permette di andare nel fondo di me stesso al fine di eliminare il superfluo ed arrivare nel senso vero delle tematiche che affronto sia come esperienze che come domande.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ho cominciato a scrivere poesie al fine di rielaborare e cercare conforto in alcuni momenti difficili della mia vita.
E consiglio di fare altrettanto a chi sta attraversando momenti poco felici della vita.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, assolutamente no le poesie del libro sono solo quelle che personalmente ritengo le più belle ma ne ho tante nel cassetto del passato così in quello del futuro.
 
Il suo autore del passato preferito?
Il mio autore preferito è Dante ma anche Petrarca l'Ariosto il Tasso sono scrittori che ritengo meravigliosi.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
In tempi nei quali le genti faticano ad ottimizzare il proprio tempo ritengo che l'audio libro possa rappresentare un ottimo sistema affinché la letteratura possa raggiungere un po' tutti.

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