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21 Mar
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Intervista all'autore - Simonetta Vacca -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è: generare un continuo flusso di creazione di nuovi universi dove vivere tante vite, quante sono le storie intessute, i futuri immaginati.
Le emozioni sono sempre nuove, e ad ogni storia è come una nuova avventura vissuta al momento della scrittura e poi nella reazione dei lettori.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Sono sostenitrice del CCDU(comitato dei cittadini per i diritti umani)che si occupa di tutelare la salute fisica e mentale dei cittadini, in special modo quelli che sono abusati dal punto di vista psichiatrico, bambini compresi.
Quindi è dalla realtà che ho preso spunto per scrivere questo racconto, perché è una triste realtà che 500.000 bambini all'anno, in Italia vengono strappati alle loro famiglie e messi in case/manicomi.(fonti INPEF)
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È un’esortazione a prendersi cura dei propri figli e a trattare con il dovuto rispetto i bambini, volevo esprimere la mia preoccupazione e al contempo mandare un messaggio di speranza, perché un futuro che avrà adulti maltrattati nell'infanzia non sarà rassicurante per nessuno.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
È stata semplice, a dire il vero è apparso nella mia mente come se già conoscessi il protagonista, non so però perché un nome Francese, e un’ambientazione a Parigi.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
L.Ron Hubbard, la decalogia : Missione terra.
Perché parla del pianeta Terra in modo ironico ma non per questo non veritiero,
facendo una carrellata delle contraddizioni e delle assurdità di questo pianeta.
 
Ebook o cartaceo?
Adoro il cartaceo, ma l'Ebook è il futuro e non posso non tenerne conto.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Mi è sempre piaciuto raccontare storie. Fin dall'infanzia raccontavo storie alle mie 4 sorelle e le divertivo con i miei racconti un po' strampalati, vedevo che si divertivano, è così bello far viaggiare con la mente gli altri verso mondi nuovi anche se per un lasso di tempo limitato! principalmente è per questo che scrivo.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ho avuto l'esperienza di conoscere un bambino che ha avuto una storia simile a quella di Emile, il protagonista del mio racconto. E quasi per esorcizzare quel vissuto ho ritenuto che scriverlo, in qualche modo attenuasse la tristezza e il dispiacere per tutto ciò che quel bambino ha dovuto subire.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
E ‘una strada che ho tracciato e che altri possono percorrere, provando emozioni e sentimenti diversi, sapere che qualcuno presterà attenzione a ciò che ho da dire è la mia più grande soddisfazione, e questo è possibile attraverso uno strumento così bello come un libro.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La Professoressa Palmieri, Presidente dell'INPEF (Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare).
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia uno strumento valido e arricchente, un po' come un cantastorie portatile che aggiunge le sue emozioni alle tue mentre scorre la storia.

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