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BookSprint Edizioni Blog

16 Dic
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Intervista all'autore - Pasquale Ranucci -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è abitare in una casa senza pareti. Ti senti come quando da bambini i genitori uscivano e si poteva saltellare sul letto in libertà.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il libro è parte della mia storia, passata e presente. Con la consapevolezza di aver sfiorato il vento della Storia nel 1968 e di aver vissuto attimi di felicità tantissime altre volte.

 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quasi un'autobiografia, mentre in passato ho trattato solo argomenti scientifici.
Per me è stato un bisogno di evasione in un periodo di lock down dovuto alla pandemia da COVID 19.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Titolo nato subito: RESILIENZA mi piego ma non mi spezzo agli urti.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me i libri di Oriana Fallaci. Scrittrice resiliente e coraggiosa.
Perché leggendo i suoi libri trovo molto del mio carattere in particolare la determinazione. La trovo, inoltre, una professionista preparata e da rileggere sempre.
 
Ebook o cartaceo?
Senza alcun dubbio il cartaceo. Il libro rappresenta un luogo sicuro dove puoi mettere i tuoi pensieri in libertà con la certezza che mai nessuno potrà contaminarli.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
DA SEMPRE. Da studente prendevo appunti e li raccoglievo come libro per poi condividerli con i compagni. Dopo la laurea ho scritto articoli scientifici per riviste specializzate. Con il lock down mi sono cimentato a scrivere libri.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce dal desiderio di evasione, con l'intenzione di bruciare tutto...cosa che non ho fatto. Perché non l'ho fatto?
Perché rileggendo provavo utile condividere col lettore questi pensieri e ossimori nati in un periodo in cui un ritorno alla normalità, a seguito pandemia, sembrava impossibile oramai. Ispiratore è stato il mio amico Daniele Gravina. Mi telefonò preannunciando di avermi spedito alcune sue poesie, confessandomi di sentirsi un Padreterno quando si chiudeva nello studio e componeva.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È emozionante vedere il proprio libro prendere forma. Il libro rappresenta il mondo senza frontiere.
Sfiorare la copertina liscia o rugosa, respirare il profumo della carta stampata, stringerlo tra le mani è stimolante.
Il proprio libro diventa una tua creatura: sta con te, vive con te e può nello stesso tempo stare con gli altri... E resisterà anche dopo ti te.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima copia è stata letta dal mio Editore: BookSprint Edizioni, il commento del dott. Vito mi ha lusingato, e ringrazio.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Audiolibro? Nuova strada che si può solo affiancare al cartaceo. Il libro stampato rappresenta un contenitore di emozioni come la casa propria, rappresenta l'arroganza della certezza dei suoi contenuti. il libro è generoso perché, pur essendo tuo, si concede totalmente agli altri senza censure, coerente e sempre uguale a sé stesso.

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