Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quale docente di matematica e fisica ho finito di scrivere libri scientifici per gli studenti. Adesso, che ho deciso di descrivere le mie emozioni sia per me stesso che per gli altri, mi sembra di essere in sintonia con il mondo.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutta la mia vita.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Esprimere ad un “TU” ciò che ho vissuto segretamente in tutta la mia vita.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Semplice, perché quando ho deciso di descrivere la mia esperienza di pre-morte, si è reso necessario anche ricordare il mio vissuto prima e dopo l’esperienza; da qui, la scelta del titolo in “L’Aldilà prima e dopo”.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Il vangelo è il libro dal quale non mi separerò mai. Infatti, l’insegnamento di Gesù è l’unico mezzo per vivere bene con te stesso e con gli altri.
Ebook o cartaceo?
Per me è indifferente che si legga un libro cartaceo o elettronico. L’importante è che sia letto per il suo contenuto; conta la sostanza e non la forma.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho sempre scritto da professore; adesso, mi piace scrivere di vita vissuta senza dimenticare che ogni evento sia legato ad una legge scientifica o naturale.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L’idea di scrivere questo libro mi è sorta riscontrando, tra le pagine di internet, che molti elementi vissuti da altri nell’esperienza di pre-morte, erano i medesimi vissuti da me. È stato proprio l’invito delle anime incontrate nell’Aldilà, che mi ha indotto a scrivere questo libro.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sarà come vedere la mia vita al di fuori di me.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia figlia, a cui ho aperto lo scrigno dei miei ricordi; prima, le parlavo solo di scienza e evitavo di parlarle di me.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L’audiolibro viene, per eccellenza, ascoltato; non sono contrario alle novità, anche se il libro scritto non morirà mai. Un difetto che abbiamo è quello di non ascoltare, ma dobbiamo ricordare che anche Gesù ci dice di ascoltare. Il problema di questo tempo è proprio quello di non ascoltare.