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14 Dic
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Intervista all'autore - Maurizio Nicastro -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È il piacere di rendere unica una propria idea, utilizzando l'intensità delle parole. È un viaggio onirico all'interno dei personaggi, della storia, dei contesti lavorando quindi su tutti i fronti che la fantasia riesce a concedermi, magari riscrivendo più volte lo stesso passaggio perché rivisto con la serenità e la pacatezza della rilettura, trasformandomi in lettore più che autore, con un profondo senso di autocritica. È bello creare!

 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Normalmente scrivo dettato dalla realtà. Scrivo molto per il teatro e quindi i temi sociali sono molto presenti come la legalità, il femminicidio, la shoah, il cyberbullismo ecc. In questo libro ho voluto immaginare, oltre alle possibili e "solite" avventure di Pinocchio, come avrebbe agito questo protagonista di cui si è molto scritto, in questo contesto inedito per tutti.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La pandemia ha modificato le nostre abitudini, i rapporti fra amici, parenti, conoscenti.
Il nostro quotidiano si è modificato a favore del "distanziamento" che oltre ad un fatto meramente fisico, ci sta abituando purtroppo ad uno status psicologico.
Le birichinate che compirà Pinocchio durante questa fantomatica pandemia nel paese della fantasia, non sono altro che la volontà di ribellarsi a questo stato di cose che tende a costringerci in ruoli non nostri che ci porta ab abbracciarci, toccarci e socializzare anche fisicamente. Il libro utilizza volutamente un linguaggio semplice, diretto a tutte le fasce di età, perché la storia di Pinocchio vuole lanciare sempre dei messaggi positivi.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Contrariamente a quanto può succedere abitualmente, il titolo è stato l'incipit al libro, quindi è il fulcro che ha dato vita alla scrittura della storia.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Un autore su tutti: Alessandro Baricco per il suo modo di scrivere e per le sue storie assolutamente coinvolgenti.
Ma apprezzo molto altri autori con generi completamente diversi come Ken Follet, Elena Ferrante, Susanna Tamaro, Gianni Rodari
 
Ebook o cartaceo?
Assolutamente il cartaceo. La carta stampata è insostituibile per l'odore, per il tatto. È bello avere una collezione fisica di libri.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho sempre amato scrivere, fin da piccolo.
Scrivevo dei primi amori, delle avventure con amici. A loro ho sempre dedicato la mia fantasia e i miei fogli volanti. Poi sono passato ai lavori teatrali con testi divertenti di commedie, di recital e drammi su temi sociali e infine questo libro che sicuramente rappresenterò in teatro con i miei alunni di laboratorio teatrale drammatizzandone la lettura.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Un giorno ho sentito una notizia al TG relativa alla scoperta di "festini" organizzati da ragazzi, in barba ai vari DPCM che si sono susseguiti. E se fra quei ragazzi ci fosse stato qualcuno dal nome Lucignolo o Pinocchio? Come sarebbe andata? E qui la fantasia, anche la vostra, inizia a galoppare così come è successo a me.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È sempre una bella emozione e devo dire che la stessa emozione si prova vedendo rappresentata una propria opera a teatro, sentire gli applausi, le risate o l'emozione che si riesce a trasferire con l'uso attento delle parole, del contesto avendo la grande fortuna di trovare attori e registi che sappiano leggere ciò che l'autore vuole trasferire.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una mia cara amica, molto puntigliosa, che non si risparmia in critiche costruttive che ho sempre apprezzato. Spero invece che i primi lettori siano mia figlia e mio nipotino Leonardo a cui ho dedicato questa ultima creazione.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo molto nella possibilità di arricchire una pubblicazione con contributi video e audio e spero, in futuro, di riuscire a ripubblicare una nuova versione di questo libro corredata di tanto altro

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