Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
In piena adolescenza ho capito che volevo scrivere e ho iniziato a farlo per un gruppo punk, ho incominciato a formare il mio stile e certamente tuttavia nel tempo e andato sempre cambiando.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Prediligo le ore notturne solo perché il silenzio mi fa da compagnia, ma non ho nessun problema a scrivere o appuntare in qualsivoglia momento.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Spazio da Vito Mancuso ad Eraclito non per questo disdegno molti autori contemporanei e storici.
Perché è nata la sua opera?
Principalmente per lasciare una testimonianza scritta a mia figlia, che possa un giorno leggerle da adulta e semmai migliorarla.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Nessuno, qualunque contesto sociale che siano guerre o pandemie lo abbiamo visto spesso in letteratura, può dare sfogo ad ogni genere di creatività.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
In una mia poesia che non ho mai pubblicato, ho scritto: vivo nell’oceano a due passi dal centro. Si io scrivo del reale e di ciò che apparentemente non lo è.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Ciò che ho scritto evidenzia tutti i vari aspetti della mia vita, ogni poesia ogni dettaglio e un riferimento che ha accompagnato la mia vita.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A nessuno.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
L’ebook è un’ottima proposta, certamente non un’alternativa valida al cartaceo ad accovacciarsi dentro le mie mani fuggendo dalle ombre d’ogni radura profonda fino alla spiaggia a contaminare di sale sguardi e giovani promesse.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi piace, avrei anche il desiderio di entrare a far parte del mondo delle audiopoesie, mio sogno da sempre. E comunque anche questa non è un’alternativa valida alla poesia cartacea.