1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è uno stile di vita, ed è vita! Farlo sopratutto con la consapevolezza di dare ai lettori un messaggio forte e chiaro, facendo conoscere le proprie idee e le proprie storie. Le emozioni che provo quando scrivo qualcosa, sono sicuramente paura e adrenalina.
Paura perché penso sempre che in qualche modo il messaggio che voglio trasmettere non riesca ad arrivare, oppure che non riesca a farlo comprendere. E adrenalina perché sono certa che ciò che sto scrivendo, possa aiutare gli altri ad immergersi in una lettura che possa farli evadere dal mondo reale, ed immergersi nel mio. Questo è il mio carburante giornaliero per continuare per la mia strada e fare sempre di meglio.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Diciamo una buona parte della mia adolescenza. La parte di vita, che credo che per la maggior parte delle persone; risulti quella più complicata e incasinata.
Dove si crede che piccoli problemi in realtà siano enormi, e che la vita ce l'abbia con te, sopratutto se ricevi dei no, e per questo credi che tutto di vada male: ma una volta cresciuti e diventati adulti, sperimenti cosa siano i veri problemi, e che quello che hai vissuto in quell'età, e qualcosa di bellissimo che ti porterai a vita.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ha significato essenzialmente mettere a nudo la mia personalità e i miei sentimenti più intimi; che non conoscevano ne la mia famiglia, ne i miei amici.
Ed è per questo che questo racconto oltre ad un libro, lo reputo anche il mio diario personale. Scriverlo ha significato anche far conoscere ad un pubblico più vasto una Giada che non sempre si rivela, e che fa molta fatica a trasmettere le proprie emozioni.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
No! Devo dire che il titolo l'ho trovato ancor prima, di scrivere l'opera.
Essendo una frase che sentivo e conoscevo abbastanza bene all'ora: mi è sembrata molto adatta, per descrivere la storia del mio racconto.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sicuramente porterei con me il libro persuasione di Jane Austen, perché è uno dei miei Romanzi preferiti. E se fosse stato possibile mi sarei portata anche Jane Austen. Perché oltre ad essere la mia musa ispiratrice, vedo molto di me in lei, e nella sua storia privata dell'epoca.
6. Ebook o cartaceo?
Sicuramente cartaceo.
Credo che il fruscio delle pagine quando le giri, l'inchiostro sulla carta e il tatto con la carta, ogni volta che passi alla pagina successiva, sia davvero insuperabile.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho intrapreso questa carriera essenzialmente quest'anno; anche se il mio amore e la mia passione per la scrittura l'ho sempre avuta, fin da quando ero bambina.
A scuola ad esempio scrivevo frasi sdolcinate, e se mi trovavo in un momento di riflessione e pensieri profondi; trascrivevo tutto ciò che pensavo su carta.
Alla fine quando ho capito che questo amore stava crescendo e non dovevo più reprimerlo, ho deciso di intraprendere la mia strada; e fare della scrittura come un vero e proprio mestiere.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'intenzione del libro è nata un giorno in cui non avevo avuto una bella giornata dal punto di vista sentimentale. Essendo stata colpita da una cosiddetta "bastonata" non avevo più voglia di tenere dentro un altro segreto, se prima non mi sarei liberata di quello più grande e importante: e così presa una penna e un quaderno iniziai a scrivere.
All'inizio appena lo iniziai, la mia intenzione era parlare di me è di quello che avevo passato. Ma poi rendendomi conto che quel tipo di sentimenti fa parte un po' di tutte le adolescenti e le donne del mondo; ho deciso che questo libro sarebbe stato un inno alla solidarietà femminile; per tutte quelle ragazze, e donne come me, che hanno combattuto o stanno combattendo contro sentimenti di inferiorità e bassa autostima.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un'emozione unica! Talmente grande ed emozionante, che provando così tanti sentimenti contrastanti è davvero difficile esprimere a parole.
Ma la soddisfazione e il senso di riscatto che si prova, è grande e davvero incomiabile.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Nessuno! Non mi sento ancora pronta a farlo leggere a qualcuno della mia famiglia, o a qualche mio amico. Devo ancora elaborare la cosa, però quando uscirà sarò pronta! E sarò felicissima di farlo leggere a chiunque.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che sia davvero un mezzo utilissimo e molto pratico, per chiunque viva una vita frenetica e molto movimentata a causa di lavoro o famiglia.
Questa nuova forma di lettura, rappresentata anche di voci registrate, non solo aiuta il lettore a capire il senso di ciò che sta leggendo. Ma anche ad immedesimarsi nella storia, vedendo personaggi e racconto prendere vita.