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BookSprint Edizioni Blog

31 Ago
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Intervista all'autore - Agata Bonanno

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Buongiorno a tutti i lettori.
Sono siciliana.
Moglie, madre e nonna e da qualche anno pensionata e con la voglia immutata di scrivere e viaggiare.
Ho scritto già diversi libri, di narrativa in generarle e di narrativa per l'infanzia.
Scrivo per passione, una passione che è nata durante il periodo dell'infanzia e mi ha accompagnato nel tempo fino al punto da desiderare un giorno di pubblicare i miei scritti.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento particolare della giornata in cui mi siedo a scrivere.
Mi è capitato di scrivere di notte, di giorno, mentre sono al mare e rigorosamente con la penna su un quaderno.
A volte anche seduta in macchina mentre aspetto il ritorno di un familiare che sta facendo acquisti.
E poi, ritengo che il pensiero faccia parte della scrittura.
Quando penso qualcosa che voglio fermare, la scrivo immediatamente.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Stefania Auci, Simonetta Agnello Hornby, Silvana Grasso e ancora altri.
 
4. Perché è nata la sua opera?
L'opera "Meravigliosi anni '60" è nata dalla voglia di volgere lo sguardo indietro verso un'epoca che ho avuto la fortuna di vivere con gli occhi dell'infanzia e dell'adolescenza.
Pur non essendo il mio, uno scritto autobiografico, contiene emozioni e immagini di personaggi realmente esistiti, come ad esempio la mia maestra delle elementari, a cui è dedicato il libro.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ha influito sicuramente tantissimo.
Ho amato leggere fin da bambina, libri, fumetti, riviste e giornali.
La tappa di vita relativa al periodo universitario di studi umanistici, è stata determinante nel far sbocciare in me la voglia di scrivere, oltre ai componimenti poetici, racconti e romanzi e creare storie e personaggi con i quali riesco sempre di più a entrare in perfetta empatia.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere rappresenta entrambe le due cose, l'evasione dalla realtà e il modo di raccontare la realtà.
Scrivere è vivere intensamente vite parallele a quella reale.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nell'opera "Meravigliosi anni 60" ci sono alcune mie emozioni dell'infanzia e dell'adolescenza legati a fatti davvero accaduti.
Ci sono le tradizioni dell'epoca e uno spaccato socio culturale del periodo raccontato, elementi che lasciano al lettore il messaggio di un tempo fatto di cose semplici, ma di grandi valori.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì.
I ricordi e il bisogno di fermarli scrivendone.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Nessuno ha ancora letto i miei racconti "Meravigliosi anni 60".
Spero che incontrerà il favore dei lettori così come ha già suscitato interesse positivo nella BookSprint Edizioni, che ha pubblicato l'opera.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Forse, anche se credo che il libro di carta non tramonterà mai.
Personalmente, e mi ripeto sempre durante queste interviste, amo il cartaceo, il profumo della carta, il poter sfogliare un libro anche dopo molti anni, il ritrovare tra le sue pagine ingiallite un appunto o un fiore appassito.
Un libro di carta è memoria.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia un’opportunità interessante da affiancare al cartaceo, laddove sussista la necessità di utilizzare l'ascolto come mezzo per leggere.
Però devo riconoscere che già negli anni sessanta era piacevole ascoltare alla radio sceneggiati a puntate, egregiamente interpretati da magnifiche voci maschili e femminili.
 
 
 
 
 

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Martedì, 31 Agosto 2021 | di @BookSprint Edizioni

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