1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Nasco a Foggia in un piccolo paese di provincia della Puglia, la realtà da cui provengo non è stata particolarmente stimolante dal punto di vista culturale in quanto nella città da cui sono nata le attività principali sono agricole e rurali.
Il ricordo che ho del mio paese sono le distese di grano, le estati infuocate, la campagna brulla del tavoliere, un’atmosfera unica che mi porto sempre dietro come uno dei ricordi più emozionanti della mia giovinezza. Mi manca quel mondo un po’ tradizionalista fatto di certezze, mia madre casalinga mio padre impiegato, una vita fatta di ritmi ed abitudini regolari ed in un ambiente di questo tipo è nata dentro di me sin da bambina la passione per la lettura.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Non c’è un libro in particolare che consiglierei di leggere, ad esempio da bambina ho cominciato con vari classici come Zanna bianca, Pollyanna per poi passare gradualmente a letture più complesse. In generale consiglio la lettura dei grandi classici della letteratura.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non sono forse la persona più indicata per parlare di questo argomento vista la mia tendenza a preferire la tradizione alla modernità, ad ogni modo amo i libri cartacei, mi piace sentire al tatto la carta sottile, l'odore del libro nuovo, quel piccolo gesto di voltare pagina è una parte fondamentale della mia esperienza letteraria, credo che le emozioni che trasmette il libro cartaceo non può farlo un ebook.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Ricordo di aver scritto il mio primo mini libro all'età di 12 anni, era un romanzo ambientato nel 1800, lo feci leggere con trepidazione alla mia amichetta del cuore, credo che lo scrivere un libro era scritto nel mio destino, non è stato sicuramente un colpo di fulmine ma sicuramente ci sono stati avvenimenti che nella mia vita che hanno accesso quella flebile fiamma che era sopita dentro di me da tempo e mi hanno dato la motivazione giusta per scrivere un libro.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo è il mio secondo libro, il primo in assoluto si intitola la verità vi farà liberi ed è un libro in cui ho voluto raccontare la mia esperienza con il volontariato in carcere partendo dall'esperienza brasiliana delle APAC che con un filo sottile ha influenzato la nascita del progetto CEC in Italia. Dopo quel libro ho voluto raccontare nel secondo libro "Miracolo d'amore" in particolare della mia esperienza di volontariato in carcere da una prospettiva spirituale emotiva e pratica.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Vorrei suscitare nel lettore l'interesse per un mondo forse sconosciuto come quello del volontariato e non solo, io porto la mia esperienza anche spirituale rispetto all'approccio con i detenuti piuttosto che con tossicodipendenti etc…
Dal punto di vista personale il mio cammino di fede ha influenzato profondamente il mio modo di relazionarmi con gli altri.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come ho già detto il mio primo libro l'ho scritto da piccola ma non sognavo di diventare una scrittrice, il desiderio di scrivere è arrivato in momento inaspettato della mia vita e siccome scrivere mi gratifica e mi dà la possibilità di esprimermi liberamente.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ho pensato di scrivere questo libro frequentando il mio secondo corso di laurea per cui ho pensato perché non riportare le mie esperienze personali in un mio libro?
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Sinceramente quando scrivo un libro sono talmente tanto immersa nella stesura che non penso più a nulla se non portarla a termine il mio lavoro questo perché scrivere è un viaggio nei ricordi, in una storia inventata o meno, è staccarsi da una realtà per entrarne completamente in un’altra e siccome la scrittura è un atto liberatorio per me non ho momenti di pausa, vado avanti fino alla fine come un treno.
10. Il suo autore del passato preferito?
La mia risposta potrà stupirvi ma da credente posso solo dire che l'autore più grande, più creativo di tutti è sicuramente Dio, da lui posso solo che imparare ed il capolavoro più grande è la Bibbia.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia una cosa molto interessante ed anche utile infatti per motivi di lavoro spesso sono a contatto con disabili alcuni di essi analfabeti, per cui l 'audiolibro è un ausilio fondamentale che può aiutarli a migliorare il loro livello di conoscenza.