1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere "Memorie di Vita e di Lavoro dal 1945 al 2020" mi ha riportato ai tempi dei fatti descritti proprio nel libro, è stato rivivere gli avvenimenti con tutte le emozioni di stupore della scoperta, meraviglia della natura, malinconia dei miei cari lontani, coraggio nell'affrontare problemi lavorativi in zone del pianeta impervie.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutto quello che ho scritto nel libro è avvenimento vissuto, nessuna fantasia nel racconto; tutta vita reale di un interruttorista metalmeccanico.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me era sempre tutto novità nel lavoro pertanto mi è venuto abbastanza facile ricordare gli avvenimento e quest'opera è stata semplicemente rivivere il tutto.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo del libro è stato abbastanza semplice in quanto il libro essendo autobiografico racconta fatti della mia vita sia privata ma soprattutto lavorativa nel dopo guerra.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'isola deserta, per modo di dire cioè solo senza amici, ci sono stato nell'altopiano dell'Anatolia in Turchia. Finite le ore di lavoro, praticamente solo, mi sono rifugiato a leggere la Bibbia; un libro letto con grande concentrazione al chiaro di un lume a gas.
6. Ebook o cartaceo?
Per me il libro da leggere è il solo cartaceo perché in caso di mancanza di corrente elettrica il cartaceo non ti abbandona mai. E' insostituibile e un ottimo compagno di viaggio.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ho mai preteso tanto ovvero di essere considerato uno scrittore. Sono un metalmeccanico che con questo libro spero di dare uno scorcio di questa professione lontana dalla cultura letteraria.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea del libro nasce quando i miei figli, ritenevo, non prestassero la dovuta attenzione quando cercavo di raccontare loro qualcosa del mio lavoro.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere una parte della mia vita lavorativa stampata e on line è sicuramente una grande soddisfazione in quanto posso dire finalmente di averla condivisa.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Ancora quando stavo mettendo giù l'inizio del libro ho fatto leggere a mia figlia Valeria per avere qualche consiglio sulla prosa. Il linguaggio semplice con cui è scritto si è poi ritenuto di mantenerlo per non snaturare il mio vissuto.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Dell'audiolibro non ho molta esperienza. Ma mi domando se si ascolta durante la guida se può essere una distrazione. Ritengo comunque che sia un modo per far conoscere i libri alle persone che viaggiano e specialmente ai non vedenti.