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03 Lug
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Intervista all'autore - Graziella Nieddu

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Non vi è nulla che renda l'individuo libero come la scrittura. È un "luogo" tutto mio dove posso costruire e demolire, ridere e piangere, dove l'impossibile diventa possibile e il reale irreale. E mi appaga, mi diverte e mi rende triste.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ogni opera contiene qualcosa di personale, anche la mia. Può essere un pensiero, un convincimento, una singola parola, un ricordo, un'emozione...
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Il paese del vento e del mistero rappresenta ciò che per me non può essere scordato. È origine, onestà, laboriosità, semplicità e ingenuità di una popolazione che vive radicata in saldi principi etici e religiosi.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non ho avuto la necessità di cercarlo, è semplicemente scaturito dal contenuto del libro. Da subito mi è sembrato adeguato perciò non ho avuto ripensamenti.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Rispondere alla domanda quale libro o scrittore porterei in un'isola deserta, mi crea imbarazzo. Semplicemente: non so rispondere. Sono infatti diversi gli scrittori che amo e che, in certi momenti, ritengo indispensabili per la mia crescita intellettuale e per il mio benessere psicofisico. Scelgo perciò la lettura in base agli umori e alle esigenze del momento e, solitamente, non sbaglio.
Partirei perciò con una valigia piena di libri assortiti e con uno zaino contenente lo stretto necessario per vivere.
 
6. Ebook o cartaceo?
Al giorno d'oggi la tecnologia fornisce strumenti che non si escludono, anzi si completano e interagiscono fra loro e con il mondo esterno. Forniscono inoltre soluzioni a situazioni ritenute fino ad ora irrisolvibili.
Ciò non toglie, però, l'importanza che riveste il cartaceo. Considero il libro una "cosa" concreta, creatura viva da toccare e coccolare. Il profumo della carta mi inebria.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Sono stata e sono lettrice seriale e considero lo scrittore persona speciale.
Non mi considero dunque tale, ma semplicemente una persona che ha come hobby la scrittura e che desidera condividere le sue esperienze.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
La decisione di scrivere questo libro non è nata a tavolino, ma è stata l'impulso di un momento. Volevo mettere nero su bianco alcuni ricordi che dovevano rimanere confinati in un cassetto, senonché non ho tenuto conto del desiderio inconscio che avevo di scrivere. Così, utilizzando la fantasia e un po' d'ironia, ho costruito situazioni irreali ma che allora potevano accadere.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una sensazione di appagamento, di completezza e di timore.
Quale sensazione prevalga non è dato sapere.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mio marito è stato il primo lettore. Nonostante l'abbia tormentato, mi ha seguita e consigliata.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è un altro ritrovato dei giorni nostri. Mi fa pensare a quando ero piccola e mi ricorda la cara voce di mia madre nel momento in cui mi leggeva le favole.
Grazie a questa nuova modalità di lettura però chi, per disabilità o per mancanza di tempo o per chi desidera semplicemente ascoltare, può immergersi in racconti recenti e remoti.
 
 
 
 
 

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