1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è liberatorio perché posso esprimere ciò che ho dentro in maniera naturale, spontanea e sincera.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Alcuni racconti di questo libro sono frutto di un vissuto personale adolescenziale (chi la fa l'aspetti, nessuno è invincibile), altri invece descrivono un presente di cui i bambini ne fanno parte dove emerge l'importanza e il rispetto dell'ambiente e della natura, il mondo dei videogiochi che uccide la creatività e la fantasia, capire il valore delle cose (i giochi per i bambini), il perdono, l'amicizia e l'unione.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
L'opera è frutto della mia fantasia, avevo bisogno di realizzare qualcosa che mi aiutasse a riscoprirmi e rivalutarmi come persona.
Spronata da questi obiettivi ho pensato di raccogliere le mie storie e farle conoscere anche ad altre persone.
La soddisfazione più grande è stata quella di aver realizzato qualcosa che ho fatto io e soltanto io.
Naturalmente sono storie che sicuramente non piaceranno a tutti, ma l'importante è esserci riuscita.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
L'idea del titolo è venuta spontaneamente e non l'ho mai cambiato.
Sentivo che quello era quello giusto, rappresentativo nella sua totale semplicità.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un’isola deserta non vorrei alcun libro, perché poi finirebbe prima o poi.
Vorrei avere un quaderno con pagine interminabili e una matita magica che non si consumerebbe mai!
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo, rimane qualcosa anche di fisico e sfogliare le pagine è più emozionante
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non la definirei proprio una carriera, ma un inizio, una svolta gratificante della mia persona.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Una persona tempo fa mi parlò del talento, dicendomi che tutti noi lo abbiamo, basta trovarlo e accorgersi che siamo tutti in grado di fare qualcosa, ma non siamo capaci ad apprezzarci abbastanza e a provare stima per noi stessi.
Mi misi a ridere e con occhi sbalorditi la prima cosa che ho pensato è stata: si proprio ma cosa vuoi che abbia io"!!!!!
Poi tornai a casa e continuavo a pensare e ripensare, ma il talento in me proprio nn lo vedevo.
Poi un giorno osservando i miei bimbi mi sono detta" ma io so inventare storie, e ai miei bimbi piacciono tanto, perché non scriverle e fare un libricino...."
Ho impiegato poco tempo a scrivere le storie, alcune i miei bimbi le conoscevano di già perché di sera per addormentarli le inventavo sul momento, le altre storie sono arrivate poco dopo, in un periodo in cui la mia fantasia era irrefrenabile.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
A me non sembra ancora vero di essere riuscita a realizzare e condividere la mia fantasia... un’emozione.
Molto forte.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
I miei figli.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Audiolibro è qualcosa che porta al lettore di immergersi e immedesimarsi nel o nei racconti, per quanto riguarda il mio, mi piacerebbe poter usare la mia voce e leggere le mie storie.