1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Quando avevo diciotto anni sono stato investito e, a causa dell'incidente sono rimasto in coma per cinque mesi. Da allora soffro di epilessia parziale e di emiparesi però sono riuscito, a ultimare il liceo che stavo frequentando. Ho vissuto per ventisei anni in una piccola frazione di un comune milanese e ho sempre amato fare sport e occuparmi dell'educazione dei bambini. Prima dell'incidente suonavo la chitarra e da amante della musica ho una collezione di cd impressionante.
Sono inabile al lavoro ma non sono mai riuscito a stare fermo senza fare nulla per questo ho pensato cosa posso fare per essere utile a qualcuno e sentirmi realizzato, da lì ho avuto il colpo di genio di sfruttare le mie conoscenze letterarie e la mia abilità per diventare scrittore.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento preciso però devo ammettere che di solito scrivo di più al mattino o primo pomeriggio.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito è Wilbur Smith.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata perché desidero lanciare un messaggio a tutti i lettori.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale dove vivo e sono cresciuto non ha influito però, ha influito moltissimo il contesto sociale del mondo in generale perché è mio parere che uno scrittore deve trarre grande ispirazione dalla realtà per far sentire il lettore come parte integrante del libro.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà ?
Scrivere per me è un modo per raccontare la realtà e provare a stimolare nelle persone il desiderio di comprendere meglio la realtà in cui viviamo.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In questo romanzo è incluso tutto il mio spirito e il mio desiderio di giustizia e libertà da ogni negazione imposta dai nemici dell'ordine legale ma soprattutto della giustizia sociale.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Senza dubbio per la stesura ma soprattutto per la correttezza dal punto di vista della forma mia madre.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Rischio di ripetermi ma sono costretto a dire mia madre e poi, ho fatto leggere solo l'inizio a mia sorella perché voglio che le mie opere al momento dell'uscita siano una sorpresa per tutti.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Penso che senza dubbio il futuro della scrittura sia l'ebook anche se io, onestamente preferisco avere in mano il libro perché amo l'odore della carta e il suono che fanno le pagine quando sono sfogliate.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che l'audiolibro sia una cosa eccezionale così chiunque, ha la possibilità di potersi godere un libro anche se magari ha problemi di vista o non è in grado di leggere.