1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Livorno, attualmente vivo a Sassari.
Ho scritto vari libri e circa 100 articoli scientifici (materia: Chimica) in inglese su riviste internazionali (ad es. American Chemical Society, Journal of Organic Chemistry e altri).
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
In genere il pomeriggio inoltrato.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Ken Follett tra gli stranieri, Massimo De Cataldo tra gli italiani.
4. Perché è nata la sua opera?
Sono uno scienziato, o meglio ero, ma ho sempre avuto altre passioni sin da giovane, quali la fotografia, il disegno e la lettura, in questo contesto è nata anche la passione per la poesia, che ho cercato di abbinare a quella per la fotografia.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Penso molto, e soprattutto il mio amore per la musica classica e la lirica.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere poesie è un modo per vivere la realtà, almeno per me.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è molto della vita degli ultimi anni.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, i miei amici.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A un'amica.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No, sono favorevole al cartaceo. La sensazione di brividi che dà la lettura del cartaceo è unica. L'ebook è qualcosa di freddo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Leggi il commento superiore.