1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Milazzo, in provincia di Messina, da madre toscana e padre siciliano. Ho un fratello maggiore di 3 anni. Dopo aver frequentato il Liceo Classico, mi sono iscritta all'università di Firenze in Lingue e Letterature straniere moderne, laureandomi nel 1983. Ho un bellissimo ricordo degli anni fiorentini, anche perché ho cominciato lì il mio lavoro di accompagnatrice turistica. Ho sempre amato la lettura e la scrittura: al Liceo ho vinto il 1° premio in un concorso di narrativa. Ho cominciato a scrivere poesie da adolescente, sull'onda dei miei umori amorosi. Ho cominciato a scrivere poesie dialettali da 'grande'.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La sera o la notte.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Andrea Camilleri.
4. Perché è nata la sua opera?
Perché volevo partecipare agli altri i miei sentimenti, le mie idee, ciò che vedevano i miei occhi.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo: papà amava molto la storia e la letteratura, e mamma scriveva poesie e racconti. La mia famiglia, pur se modesta, si poteva definire una famiglia 'intellettuale', ma non un intellettualismo a sé stante, bensì ben radicato nella realtà sociale e lavorativa dell'epoca. I miei genitori, infatti, si sono sempre battuti per far ottenere diritti sociali e civili ai più emarginati.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose. Ci sono momenti in cui la fantasia prende il sopravvento sulla realtà, e momenti invece in cui si sente il bisogno di raccontarla, bella o brutta che sia, per lasciarne testimonianza.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto: ci sono i miei sentimenti, e quelli sono l'essenza di una persona.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mio figlio Vladimir: è lui che ha curato la prima stesura 'casalinga' del libro.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Prima leggevo le mie poesie a mia madre: ci tenevo al suo giudizio di poetessa. Ora che lei non c'è più, condivido i miei scritti con mio figlio.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sicuramente il futuro è dei giovani, e secondo me loro sono più orientati verso l'ebook, anche se noto ancora un certo amore per il libro cartaceo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È certamente un modo più 'comodo' di acquisire un libro (forse più pigro?). Io rimango attaccata al cartaceo, perché toccare un libro con mano, sentirne l'odore, seguire con gli occhi i caratteri che scorrono sulla pagina... non hanno eguali.