Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

BookSprint Edizioni Blog

12 Feb
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Filippo Deledda

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Innanzi tutto solare giornata a tutti.
Io sono nato a Tempio Pausania in Gallura la provincia sita nel nord Est della Sardegna.
Finite le medie iniziai subito a lavorare con mio Padre nella piccola impresa edile di famiglia facendo prima il manovale e poi il muratore.
Poco più che ventenne la grande voglia di vedere e conoscere il mondo mi fece prendere la decisione di andar via dalla bellissima Sardegna e partii per la Germania.
Il grande desiderio di avventura mi fece affrontare il viaggio allegro e con tanto positivismo senza la paura di esser solo e di non conoscere nessuno e sopra tutto senza paura nonostante fossi cosciente che non parlassi la lingua tedesca. Dopo un periodo trascorso a fare il lavapiatti mi feci insegnare a fare le pizze e dopo un po' di tempo iniziai a fare da assistente allo chef in cucina. Con i miei nuovi acquisiti mestieri iniziai a girare la Germania in lungo e in largo lavorando in diversi ristoranti, ma mai più di tre quattro mesi a ristorante.
Un incontro fortuito mi fece conoscere Christiane un assistente alla regia che lavorava presso la Bavaria film di Monaco e incuriosito da quel mondo interessante e a me nuovo decisi di andare con lei agli Studios della Bavaria e cercare un lavoro. Dopo pochi mesi grazie alle conoscenze della mia amica mi diedero la possibilità di iniziare a lavorare come assistente secondo di produzione. Dopo circa due anni partecipai anche ad alcuni Film come attore interpretando dei piccoli ruoli in diversi film.
Tre anni dopo andai via dalla Bavaria e mi trasferii a Berlino e per 4 anni frequentai una scuola di scienza e tecnica diplomandomi come perito di impianti elettrici civili ed industriali.
In tutto questo lungo periodo della mia vita non avevo mai smesso nei ritagli di tempo di coltivare le mie passioni, ossia, la pittura, la scrittura e il canto.
Ai primi inizi degli anni novanta la nostalgia per la mia terra (specialmente nei grigi e freddi inverni teutonici) mi fecero prendere la decisione di ritornare in Sardegna e così feci.
Superati gli ostacoli burocratici per il riconoscimento della mia qualifica/diploma aprii una ditta di impianti elettrici e inizia con buona sorte questa mia nuova attività e nel tempo Libero continuavo a dipingere, cantare e scrivere.
Metà anni novanta iniziai a frequentare un insegnante di canto lirico e dopo due anni decisi di chiudere la ditta per dedicarmi completamente all'apprendimento del canto e allo studio della musica.
Nel duemila ritornai in Germania per fare delle audizioni come cantante lirico e per mia fortuna dopo poche audizioni ricevetti un contratto come primo tenore corista presso il teatro ente lirico di Pforzheim. Sempre a Pforzheim due anni dopo debuttai come solista nel ruolo di Chevalier Danceny nel Musical Gefährliche Liebschaften!
Attualmente canto sempre come primo tenore corista con obbligo di copertura presso il Teatro Ente lirico (Anhaltisches Theater und Philharmonie Dessau.)
Come sopra scritto anche la scrittura è una delle mie grandi passioni e alterno il mio tempo libero dipingendo e scrivendo. Di Poesie così come romanzi ne ho scritti tanti e tutti inediti e dopo tanto tempo ho preso la decisione di far pubblicare il mio primo romanzo "Memorie sospese nel domani" dalla casa editrice BookSprint.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non sono io a decidere, quando o cosa scrivere ma è qualcosa che personalmente ancora non son riuscito a dare né un nome né un luogo né una forma.
Arriva all'improvviso e senza chiedere nulla in cambio prepotentemente richiede tutta la mia attenzione ed in cambio mi regala la fantasia e la capacità necessaria per scrivere su carta o su un PC ciò che ha da raccontarmi. Finora ciò che mi racconta son comunque sempre storie di vita e di vissuto.
È un po' come se esistesse una coscienza universale del tutto e del sempre ed ogni tanto per simpatia o forse magari per compassione alla solitudine viene a farmi compagnia e a raccontarmi di cose e storie viste e vissute o forse anche solo immaginate da altri nel carosello perpetuo di questa Universelles Bewusstsein.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Attualmente ho appena finito “La Metamorfosi” di Kafka e ho incominciato a leggere “Silicio” di Federico Faggin e “Il Baco da seta” di Robert Galbraith.
A me piace tantissimo leggere ma non ho un autore preferito e credo che tutti abbiano qualcosa da dire di profondo e importante.
Anche nelle semplici e corte favole si possono trovare delle grandi verità, così come in un apparentemente banale barzelletta che subito dopo averci divertito e magari averci strappato anche qualche sonora risata va diritta a depositarsi in quell'angolo nascosto della nostra anima andando a fare compagnia a tutte le cose viste o vissute o percepite e alle quali noi non abbiamo dato nessun interesse se non quello del momento e prive di una voluta e cercata riflessione per capirne la profondità scompariranno lasciando un vuoto tinto di solitudine.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Così come tutte le altre cose da me scritte o dipinte etc. Come sopra scritto è nata perché alla fine siamo solo dei piccoli servitori d'un Universelles Bewusstsein e o di pensieri che cercano tramite noi di mettere nero su bianco ciò che sanno che sono o credono di essere.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sono del parere che possiamo scrivere solo ed esclusivamente di cose che conosciamo o immaginiamo di conoscere o delle quali intuiamo almeno una loro esistenza. Quindi senz'altro in parte a influenzato sia il romanzo che tutte le altre mie forme d'arte.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Il borderline che divide la realtà dalla fantasia o se vogliamo dalla non realtà, è maledettamente sottile e occorre ogni giorno allenarci ad essere dei bravi equilibristi per non saltare o cadere troppo sia da una parte che dall'altra.
Son del parere che tutti abbiamo bisogno di coesistere in queste due forme di percezione differenti tra loro.
La percentuale giusta per un perfetto miscuglio tra le due in modo tale da creare un’armoniosa, ricca, felice e serena vita deve essere esclusivamente creata dalla capacità della singola persona ponderando nella mistura la quantità di realtà e fantasia adatte alle proprie esigenze ma senza mai scordarsi quelle altrui.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è sempre qualcosa di nostro in tutto ciò che facciamo.
Anche se ciò dovesse banalmente riguardare solo esclusivamente l'azione delle nostre dita che pigiano dei tasti sulla tastiera di un vecchio pc o il tenere in mano una penna o una matita che scorre su di un foglio di carta bianco creando in tal modo dei caratteri in maniera ordinata così da dare l'opportunità ad altri di capire almeno in parte le nostre intenzioni.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No!
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Mia Sorella Francesca.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo di sì in parte, ma di sicuro non saprei!
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Interessante e senza dubbio comodo per coloro che hanno una capacità d'ascolto superiore a quella della lettura stessa.
 
 
 
 
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Venerdì, 12 Febbraio 2021 | di @BookSprint Edizioni

Lasciaun commento

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che
non possono impegnare pertanto l’editore, mai e in alcun modo.

Le immagini a corredo degli articoli di questo blog sono riprese dall’archivio Fotolia.

 

BookSprint Edizioni © 2023 - Tel.: 0828 951799 - Fax: 0828 1896613 - P.Iva: 03533180653

La BookSprint Edizioni è associata alla AIE (Associazione Italiana Editori)