1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Mi rende libero di esprimere me stesso, fa uscire sulla stesura ciò che ho nella mente e nel cuore.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
C'è tutta la mia vita reale, scrivo poesie giornalmente in base a quello che mi succede o ad aneddoti che sento. Mi riesce naturale riportarli con carta e penna.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È stato come rendere pubblico un diario giornaliero fatto di esperienze personali e non vissute attraverso i miei occhi o quelli delle persone che gravitano intorno alla mia vita.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è stata quasi una conseguenza di ciò che scrivo, un modo simpatico e intrigante di trasmettere a chi legge ciò che gli si prefigurerà all'interno.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Un libro qualsiasi dei fatti di cronaca degli anni settanta, sapere cosa abbiamo vissuto ci insegna a capire chi siamo. Avessi la possibilità di avere uno scrittore al mio fianco, vorrei Trilussa, mi spiegherebbe cosa voleva dire dar voce a un popolo.
6. Ebook o cartaceo?
Ebook è il futuro, ma l'odore del cartaceo e la bellezza dell'inchiostro su carta non potranno essere sostituiti facilmente.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
È maturata negli anni, ma più che carriera la definirei una fantastica esperienza voluta cogliere al volo.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Nasce dalla voglia di far sapere che si può sognare a qualsiasi età. L'aneddoto più azzeccato è il momento in cui ho deciso di fare questo passo, ho trovato consensi unanimi da parte di chiunque, segno che erano molti quelli che credevano e credono in me.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Emozione e curiosità, un conto è scrivere e avere consensi, un altro e vedere quanto le persone saranno attirate da un lavoro che resta per la sua forma e le sue caratteristiche di nicchia.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Io, non sarebbe potuto essere altrimenti, in seguito un po tutto il mondo che mi circonda.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È qualcosa di innovativo e sperimentale, ma credo che col tempo sarà il futuro.