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06 Giu
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Intervista all'autore - Federico Bertinetti

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere mi permettere di non pensare alle mie paure. Ogni notte mi siedo davanti al computer e scrivo per diverse ore. Quando le mie dita sbattono contro la tastiera riesco a ignorare i demoni che mi perseguitano.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Non mi piace parlare della mia vita all'interno di quello che scrivo. Utilizzo le emozioni che provo quotidianamente per creare storie e racconti.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera mi ha spinto a fare numerose ricerche riguardo alla vita, alla morte e al loro legame. Sono rimasto incredibilmente affascinato dalla figura del Tristo Mietitore. È stato molto interessante scrivere la storia di un personaggio così temuto e misterioso.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata molto semplice. Non ho mai avuto ripensamenti.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se potessi incontrare uno scrittore su un’isola deserta sceglierei sicuramente Edgar Allan Poe. Adoro leggere le sue opere e sarebbe davvero magnifico conoscere l'autore (geniale e tormentato) che le ha composte.
 
6. Ebook o cartaceo?
Ebook e cartaceo! Impossibile decidere…
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho iniziato a scrivere a 16 anni. In quel periodo frequentavo una scuola che mi rendeva costantemente triste e arrabbiato. Ero pieno di odio e paura. Scrivere mi ha permesso di incanalare le mie emozioni in qualcosa di creativo.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'ispirazione per questo libro mi è venuta dopo aver ascoltato la canzone di Fabrizio De André intitolata "La morte". La musica ha avuto un ruolo fondamentale nella stesura di questo testo. Molte canzoni (sia italiane che straniere) parlano di questo tema. La musica mi ha fornito numerosi spunti di riflessione.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere il proprio lavoro prendere forma è una gioia indescrivibile. Stringere il proprio libro tra le mani dà un senso a tutte le ore trascorse davanti al computer e a tutte le notti insonni passate a cercare l'ispirazione.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia madre. È stata lei a consigliarmi di pubblicarlo e a incoraggiarmi a continuare la mia passione.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Personalmente adoro ascoltare audiolibri poiché permettono al "lettore" un'immersione totale all'interno dell'opera. Le voci, i suoni e le musiche degli audiolibri rendono quasi impossibile distinguere il mondo reale da quello che viene descritto all'interno del testo.
 
 
 
 
 

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