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06 Giu
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Intervista all'autore - Giuseppe Martucci

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato nella splendida Siracusa una Città bellissima della Sicilia. Professionalmente sono inserito nel settore turistico e nella Ristorazione. Il mio lavoro predispone la persona ad essere molto socievole e disponibile con il prossimo. Amo l'eleganza le buone maniere il buon cibo e il buon bere.
Mi avvicino alla scrittura per passione anche perché per me la figura dello scrittore è molto affascinante e intrigante. Scrivere mi piace e continuerò a creare libri sempre e comunque.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Per me un buon momento per scrivere è il pomeriggio, subito dopo pranzo dopo aver deliziato il palato e l'olfatto con del buon cibo e un buon calice di vino la mente si predispone al meglio per creare delle storie.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore preferito, non mi ispiro particolarmente ad uno scrittore famoso.
Cerco di leggere quello da cui la mente viene catturata maggiormente.
Il titolo di un libro scatena il mio interesse a leggerlo.
 
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera nasce da un’inquietudine per un periodo storico senza precedenti.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Nessuna influenza. Ho una mente difficilmente influenzabile.
La passione per la scrittura nasce in tarda età e con immenso piacere amo coltivare le passioni in special modo quelle culturali.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è un modo per fantasticare con la realtà.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In quello che scrivo metto sempre in evidenza la parte migliore di me seppellendo il peggio dando uno scopo superiore al bene ed esternare una comunicazione positiva per chi legge.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
La mia opera nasce da una preoccupazione individuale e conscia di essere la stessa preoccupazione collettiva.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La prima persona a leggere le mie opere è la mia compagna con cui mi confido e mi lascio consigliare su tutto.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Per me il futuro della scrittura sarà sempre e solo libri cartacei.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non trovo affascinante l'audio libro e credo che resterà solo di supporto al cartaceo.
 
 
 

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