1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Non avrei mai pensato di poter diventare uno scrittore. Definirmi scrittore mi sembra esagerato, comunque dopo aver fatto alcune pubblicazioni principalmente di poesie, mi sono reso conto che scrivere mi riusciva facile e la cosa bella era che quello che scrivevo in genere piaceva alle persone a cui le facevo leggere. Inizialmente scrivevo quasi esclusivamente poesie, poi ho cominciato con piccoli racconti e poi sono arrivati i manoscritti. Quando una persona scrive magari di sé, si mette a nudo, è come lo scultore ha in testa una idea poi in corso d'opera ci saranno dei cambiamenti, piaceranno o no.
Io tengo molto al giudizio della gente e chiaramente se quello che faccio piace ne sono contento.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Sicuramente l'amore per la natura e quello che mi circonda mi appartiene. Il libro è dedicato ad un amico fedele, grande e forte che ha sempre messo nel nostro rapporto il rispetto e la fiducia.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Una sfida con me stesso essendo il mio primo lavoro.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Si è stata una lotta, ogni volta che lo allungavo un po’ cambiavo il titolo fino a questo: "Thor il re delle montagne".
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sicuramente un libro di montagne, magari di Walter Bonatti, forse perché è stato il più grande.
6. Ebook o cartaceo?
Sicuramente cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non so quando, so solo che se riusciamo a lasciare anche una piccola emozione nel lettore il nostro scopo è raggiunto, possiamo continuare.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ho sempre amato i cani grandi e sognavo un giorno di creare una razza tutta mia e con questo libro un po’ ci sono riuscito.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una emozione veramente speciale, non arei mai immaginato possibile di vedere nella libreria sotto casa un mio lavoro e invece si sta avverando. Grazie a tutte le persone che hanno reso possibile ciò.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Un membro della mia famiglia.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi auguro sia una evoluzione, non una involuzione.