1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Palermo e attualmente vivo a Salemi, un piccolo paese molto bello e tranquillo dove vivo insieme al mio compagno.
Sono una persona molto dinamica, mi piace lo sport, leggere, documentarmi su cose nuove, viaggiare e fare sempre cose diverse, non amo la monotonia.
È da quando avevo l'età di dieci anni che ho la passione per la scrittura, infatti scrivevo molte poesie che poi portavo a scuola per farle leggere ai miei insegnati, nel corso degli anni crescendo sono cambiata e ho messo da parte la scrittura, non so dire cosa mi abbia portato ad abbandonarla, credo che a volte dipenda dalla società in cui viviamo, dalle persone che frequentiamo, dalle convinzioni e i condizionamenti a cui siamo sottoposti ogni giorno, dalla scuola... mi ricordo per esempio un episodio che mi è rimasto impresso, una volta chiesi a un'insegnante delle superiori se poteva darci la possibilità di scrivere una storia inventata da noi e lei mi rispose che sarebbe stato un tema per le elementari e non da scuola superiore, da allora forse ho pensato che scrivere storie era per bambini, poi non ci ho più pensato ed era come se avessi chiuso nel cassetto uno dei miei sogni più grandi, quello di scrivere.
Due anni fa ho avuto la fortuna di conoscere un nuovo mondo, quello del network marketing, questo mi ha spinto a leggere tanti libri motivazionali tra cui "Leader di te stesso" di Roberto Re; "The secret" di Rhonda Byrne e molti altri ed è come se la mia mente si fosse riaperta, ho capito che molte volte diamo importanza alle critiche negative e permettiamo agli altri di dirci cosa fare o non fare e allo stesso tempo permettiamo loro di rubarci quelli che sono i nostri sogni rendendoci mediocri e uguali alla massa.
Oggi sono un’altra persona, molto determinata, con obbiettivi che voglio raggiungere e ciò che intendo fare è credere e ascoltare solo me stessa, so che posso realizzare ciò che veramente voglio se mi impegno nello studio e ci credo con il mio cuore.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
I momenti che dedico alla scrittura sono soprattutto la mattina appena mi alzo, faccio la mia colazione di latte e cereali o biscotti e poi comincio a scrivere, a volte faccio delle piccole pause per pensare e poi riprendo.
Ci sono giornate che scrivo fino la sera, altre che scrivo solo la mattina e poi il pomeriggio lo uso per documentarmi su internet e cercare consigli sulla scrittura.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore in particolare che preferisco, leggo un po’ di tutto, mi piacciono diversi generi dai libri motivazionali ai libri fantasy e per bambini che mi aiutano ad arricchire la mia mente e cultura.
Due autrici che mi sono piaciute molto parlando di libri fantasy sono Licia Troisi e Laura Rocca.
4. Perché è nata la sua opera?
Ho avuto improvvisamente come un’illuminazione, non so come definirla o perché all'improvviso ho voluto scrivere questo libro, mi è subito venuta in mente la storia che volevo raccontare, principalmente credo sia nata dalla voglia di insegnare ai bambini e anche agli adulti che la diversità ci rende speciali e unici, pensarla diversamente, uscire fuori dagli schemi non è sbagliato e comunque vada qualsiasi cosa facciamo ci cresce e ci forma e ci rende ciò che siamo. Dobbiamo sempre agire mettendo la paura da parte e affrontandola, e dietro di essa che c'é il mondo, scopriamo chi veramente siamo e ciò che siamo in grado di fare che è più grande di quello che possiamo immaginare, scopriamo qualità e doni che escono fuori ed è allora che saremo soddisfatti di avere affrontato ciò che ci faceva paura.
Credere sempre in se stessi e nei sogni che abbiamo dentro il cuore, mai abbandonarli perché anche se qualcuno ci dice che non saremo in grado di potercela fare sta parlando di lui, non di noi, quindi dobbiamo ascoltare sempre noi stessi...
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Credo che tutte le esperienze positive e poco positive che ho vissuto abbiano influito sulla scrittura.
Nella mia vita sono sempre state tante le cose che avrei voluto fare, ma a volte per via di situazioni poco piacevoli mi sono arresa, per questo oggi il messaggio forte che voglio dare è proprio quello di non arrendersi mai.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un po’ tutti e due direi, per come la vedo io scrivere mi permette di immaginare mondi diversi, di creare una nuova realtà che sia diversa di quella in cui vivo, sono io a decidere cosa devo fare e a inventare le regole del mio mondo, creare un lieto fine che rende tutti felici.
Allo stesso tempo voglio rappresentare un po’ la realtà per quanto riguarda modi di pensare e convinzioni che molti di noi hanno.
Penso che la scrittura sia un ottimo strumento per lanciare dei messaggi positivi alla gente e cercare di dare loro una visione del mondo più positiva anche perché purtroppo oggi la società in cui viviamo è spenta e mediocre, molti si accontentano di ciò che hanno e non danno spazio a ciò che veramente vorrebbero e per me questo è sbagliato.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Di me c'é la voglia di scoprire il mondo, di vedere cosa c'é di nuovo, di lottare per ciò in cui credo, la voglia di aiutare gli altri e fare del bene un op come il piccolo Nic, il protagonista della storia.
Ho sempre voluto dentro di me fare qualcosa di speciale.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mi ha aiutato la lettura...
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ancora non lo ha letto nessuno, voglio che sia una sorpresa.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo di sì, molti ormai guardano tutto online e comprano online.
Io personalmente preferisco sempre il libro cartaceo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Una cosa interessante e simpatica per alcuni aspetti, ma non è bello come leggere e dare una propria interpretazione.
Per me la lettura è più significativa e ci insegna di più, soprattutto se vogliamo essere noi a scrivere un libro, piuttosto che ascoltare il testo letto da un’altra persona.