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BookSprint Edizioni Blog

09 Mag
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Intervista all'autore - Alessandro Scollato

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto in Toscana, precisamente a Poggibonsi, tra Siena e Firenze.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Nella seconda parte dell'adolescenza consiglierei Il ritratto di Dorian Gray, di Oscar Wilde. In questo romanzo viene affrontato il tema del desiderio dell'uomo di aggirare la morte per vivere un'eterna, apparentemente inattaccabile, giovinezza, a favore della bellezza. Le vicende del protagonista, però, fanno capire che non abbiamo potere sullo scorrere delle fasi della vita, scandite inesorabilmente dal flusso del tempo. Se ne può trarre una chiave di lettura interessante, incrementando in noi la consapevolezza di fornire una maggiore importanza al presente, in qualunque momento della nostra esistenza, in particolare, proprio nella giovinezza.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
L'eBook offre certamente innegabili vantaggi dal punto di vista del risparmio di carta, a favore della natura, e dello spazio, caratterizzato da grande praticità ed il fatto che si può portare comodamente nei nostri dispositivi digitali, seppur legato alla necessità di non rimanere senza energia, se vogliamo apprezzarne il contenuto in mobilità. Allo stesso tempo, però, ve lo immaginate non sentire più il fruscio delle pagine di un libro sotto le nostre mani o il suo profumo, distinto tra un libro vecchio ed uno appena comprato? Non arricchire più le pareti con scaffali pieni di libri diversi fra loro, di varie misure e colori, copertine come opere d'arte, lingue, età, origini. Un mondo senza più biblioteche penso che non siamo ancora pronti ad accettarlo.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Nel mio caso un colpo di fulmine, senza dubbio. Magari ce ne innamoriamo per una ragione e poi, nel tempo, ne scopriamo altre mille, con varie sfumature. Vale la pena continuare questo amore finché ci rende felici. La scrittura penso che abbia un qualcosa di terapeutico, oltre i contenuti.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La voglia di non perdere le emozioni e i ricordi, le riflessioni e le scelte, trascrivendo tutto in forma di poesie, come fossero piccole canzoni che raccontano diversi momenti di vita.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Vorrei che, leggendo, il lettore riuscisse ad immaginare, a trovare i suoi ricordi, ad ascoltare le proprie emozioni, vissute in contesti simili o diversi, rivivendoli e traendone un messaggio piacevole, positivo, rivolto alla scoperta e alla crescita. Vorrei che generasse riflessioni sull'importanza delle proprie decisioni, consapevolmente, senza tralasciare la propria felicità.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
C'è stato un momento particolare, da piccolo, che ricordo essere stato il culmine, di una serie di bei momenti, che mi ha fatto acquisire la consapevolezza dell'avere piacere a scrivere. Credo che il sogno si sia formato silenzioso dentro di me e non mi abbia più lasciato, accompagnato da un crescendo di esperienze di vita che lo hanno fortificato.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Era molto tempo che scherzavo con i miei amici sul fatto di voler scrivere un libro. Anzi, a dire il vero, il primo, un romanzo, l'ho iniziato proprio insieme a loro, nato da una trama decisa tutti insieme. Nel corso dei mesi, però, il romanzo è rimasto a pagina 7, mentre la raccolta di poesie, che stavo personalmente collezionando in parallelo, si arricchiva sempre più di frammenti di vita ed esperienze da non far volare via.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, non l'ho mai pensato, dal momento che scrivere le poesie che lo formano mi è sempre venuto molto naturale. Sentivo il bisogno di trasmettere un messaggio attraverso questa raccolta e portarla a termine è stata solo una conseguente evoluzione.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Oscar Wilde.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia la nuova frontiera del lettore moderno, che vive in mezzo agli impegni della vita e vuole trovare un modo per ottimizzare il tempo a disposizione, senza privarsi di alcune piacevoli abitudini. Grazie a questo formato si riesce a leggere senza impiegare l'uso di vista e mani, una bella libertà che permette nel frattempo di camminare, correre, cucinare, prendere appunti, disegnare o fare qualsiasi altra cosa.
 
 

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