1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere equivale a un momento intimo che poi diventa pubblico.
Quando scrivo mi piace essere sola, è la fase creativa: solitamente questa fase è preceduta o dalla mente (L’acquisizione di una data informazione scientifica o filosofica, un pensiero, una massima, qualcosa che nasce dall’elaborazione per poi avere uno sviluppo) quindi in questo caso il racconto sarà elaborato, progettato a schemi e successivamente ampliato. Questo tipo di Racconti lo faccio a tempo prolungato.
Oppure, potrebbe accadere che invece della mente, sia il cuore o se preferite la pancia la fonte dell’ispirazione, in tal caso il racconto sarà scritto di getto, e solo successivamente riordinato. Racconti che scrivo di notte, dalle due alle cinque di mattina. Queste Storie variano a seconda delle emozioni, le ‘vestono’ per così dire... a volte sono ricordi rielaborati.
Poi ci sono i Racconti che scrivo con la mia Anima, la parte più interna di ‘Me’, quella che neanch'io conosco bene, è nei miei sogni, nelle mie aspirazioni...
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
C’è quello che sono stata, quello che sono e quello che vorrei che sia.
Sono ‘Racconti pazzi’... perché i pazzi sono a metà tra l’artista ed il bambino; sono quindi liberi da convenzioni, cinici, romantici e divertenti, perfetti per essere raccontati.
Poi c’è un ‘ma... che potrebbero anche accadere’; ecco, in questa espressione c’è la paura dell’ignoto, il mistero, il misticismo, e l’augurio di un momento felice strappato alla banalità.
La banalità l’Artista non la può sopportare, deve per forza o sublimarla, comunque trasformarla.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Vorrei che si vedesse la realtà con altri occhi, che si modificasse.
Le Storie che racconto non sempre c’è una morale facilmente fruibile, alcuni racconti sono surreali, fanno ridere, ma anche emozionare e ragionare.
Io in questi racconti regalo il mio ‘Essere’ al mondo, tutti dovremmo farlo, liberarci dei tabù e concretizzare qualcosa che rimanga oltre Noi.
Lo faccio già con la Danza, i miei video sono su You Tube, molto apprezzati da migliaia di persone.
Ho voluto provare a scrivere i balletti che non avrei potuto mai mettere in scena, per via dei costi.
Così gli ho dato vita, invece che con Tersicore, con Calliope.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo mi è arrivata di getto, di notte.
Ho fatto una ricerca per vedere se già esistesse, ma non ho trovato nulla, per cui l’ho usato, “Buona la prima!”
Si dice in linguaggio Cinematografico.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me dei fumetti, e sicuramente L’Iliade e l’Odissea.
In quanto ai personaggi essendo morti, spero essere sull’isola il più tardi possibile!
6. Ebook o cartaceo?
Entrambi, anzi se inventassero una realtà virtuale e vivere un racconto lo proporrei.
I giovani sono molto visivi, io prediligo l’estetica figurativa elaborata.
Certo è diverso dal film, un libro è più evocativo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Dal momento che Voi ‘Book Sprint ‘mi avete concesso questo grande Onore.
Solitamente gli scrittori emergenti sono carne da macello nel mercato Editoriale.
Inoltre mi piacerebbe vivere di questo, assieme alla Danza.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Un giorno mi sono svegliata, e ho scritto!
Ho scritto due libri, della stessa Serie, più una Raccolta di Poesie.
Adesso sto scrivendo il terzo.
Sarà la vecchiaia:)
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
La stessa cosa che provo quando creo le Coreografie o danzo, io cresco, e con me il mondo con il quale creo un contatto e che Vuole cambiare, vedere di più, capire di più, ‘Essere’ di più.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Sotto falso nome in Facebook. Ero molto insicura e scettica.
Non mi hanno mangiata, anzi spronata.
Il Maestro Aldo Manganaro Giornalista e Pittore.
Ed altri Artisti.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io lo sto facendo, è indispensabile.
Spero di poter finire questo ed iniziare il prossimo, che sarà narrato oltre che in italiano, anche in madrelingua inglese.