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06 Mag
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Intervista all'autore - Maria Pia Lettieri

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata in provincia di Caserta, ma sono poi cresciuta in un paesino in provincia di Napoli, Acerra. Da piccola ho sempre scritto, è stata la luce dopo il cunicolo infernale che mi ha portata in paradiso in un istante. Ricordo che scrivevo lettere a dei miei ammiratori immaginari su della carta da lettere per poi spruzzarne sopra del profumo. Ho deciso di diventare una scrittrice per dare voce alle mie e alle parole altrui, proprio come un'intellettuale settecentesca. Il tutto è avvenuto alle elementari con la lotta contro il bullismo che si è poi protratta durante le medie e il liceo, dove si è via via attenuato.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un tempo preciso. É la penna che decide il mio tempo, non il contrario.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Giacomo Leopardi, nonostante sia parecchio sottovalutato.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Perché le parole volano, la scrittura resta e spero che un giorno possa aiutare qualcuno a trovare se stesso.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto, anzi se devo dirla tutta, non credo sarebbe nata se non fossi vissuta qui.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
É una domanda difficile, ma potrei dire che adesso è un modo per raccontarla, prima invece era il contrario.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo sia molto autobiografica l'opera, ma anche se il tema fosse stato differente avrei ugualmente inserito la sottoscritta all'interno, in quanto per scrivere correttamente bisogna in ogni caso basarsi sulla realtà circostante, proprio come affermava il grande Giovanni Verga.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia migliore amica di una vita.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo che in un’epoca digitalizzata l'ebook sia solo un modo per arrivare ad un lettore lontano chilometri, ma personalmente credo che non sia il futuro in quanto nonostante l'azzeramento della lontananza fisica, la carta ha una funzionalità maggiore ossia: entrare in diretto contatto con il cuore del lettore.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia spettacolare, ma non di fondamentale importanza per il piacere del lettore stesso.
 
 
 
 
 

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