1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è stata una scoperta, qualcosa di inaspettato!
Ho iniziato per caso, quando è venuto fuori il bisogno di raccontarmi e di esprimere ciò che mi trasmetteva il mio lavoro, che è soprattutto una passione!
Mi rende felice poter trasmettere agli altri la grinta e l'impegno che metto nel far divertire i bambini.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutta la mia vita è presente in questo libro, o almeno gli ultimi 10 anni.
Nel libro racconto la mia avventura come animatrice, la scoperta delle emozioni e delle difficoltà che dà questo lavoro.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho vissuto questa esperienza come il raggiungimento di un traguardo, un obbiettivo che mi ero prefissata anni fa, ossia riuscire ad impostare e a creare una metodologia che riuscisse a rendere tutto il mio lavoro semplice ed efficace.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
In realtà la scelta del titolo è venuta fuori in modo naturale, all'inizio stavo cercando di mettere giù le 10 regole principali da seguire durante una festa.
Ma man mano che andavo avanti mi rendevo conto che le cose da dire erano molte di più. Da qui nasce l'idea di creare un manuale.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'isola deserta porterei con me un libro che ho letto da poco, in realtà.
Ma che mi ha fatto sognare e capire che la vita è molto più di quello che crediamo.
Che c'è un mondo da scoprire e che non bisogna mai limitarsi in quello che si fa
Come una notte a Bali di Gianluca Gotto
6. Ebook o cartaceo?
Ebook è comodo e sempre a portata di mano, ma se posso scegliere preferisco il cartaceo, è più personale, più tuo.
Puoi sfogliarlo, scrivere annotazioni, anche fare le orecchiette nei punti che ti sono piaciuti di più.
Li restano i ricordi e le emozioni!
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non è stata propriamente una decisione, è venuto fuori tutto senza che me ne rendessi conto.
Ho iniziato per caso, come dicevo prima, mettendo giù delle regole basilari da poter passare alle ragazze che collaboravano con me.
Poi mi sono resa conto che mi piaceva quello che stavo facendo e che mi piaceva raccontare la mia esperienza e trametterla agli altri.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Forse la motivazione scatenante è stato un episodio poco piacevole.
Ho sempre lavorato da sola ma ad un certo punto il lavoro iniziò ad aumentare e sentivo il bisogno di dover trovare delle ragazze che potessero collaborare con me, seguendo però il mio stile e il mio modo di fare.
All'inizio per me non è stato semplice trovare il metodo e le parole giuste per poter spiegare agli altri, come affrontare certe situazioni.
Ecco diciamo che la prima ragazza con cui provai a collaborare fu un completo disastro. Era un misto tra arroganza e incompetenza. Non era per nulla la persona adatta ma cercai comunque di mettere giù delle regole da farle seguire.
Con lei purtroppo non funzionò ma mi diede pero la spinta a chiarirmi le idee e ad impostare una metodologia adatta a trasmettere ciò che facevo.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È emozionante! Ma soprattutto una grande soddisfazione, perché ti rendi conto che tutto ciò che ti eri prefissata anni prima l'hai ottenuto!
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona a leggere il mio libro, ancora in fase di elaborazione è stata mia mamma. Una delle mie prime fan.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia una cosa davvero molto interessante e soprattutto utile.
E soprattutto ci apre ad un nuovo mondo.