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06 Mag
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Intervista all'autore - Giorgio Artiglia

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Lo trovo affascinante e distensivo nel senso che mi permette di stare da solo fisicamente ma nello stesso tempo di vivere la storia che sto scrivendo.
Per questo motivo in una maniera o nell'altra, sono sempre in compagnia.
Amo essere in compagnia ed aiutare tutti e quando scrivo, cerco di trasmettere al lettore un po' delle mie emozioni, vibrazioni e pensieri positivi.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Essendo un romanzo, è chiaro che si tende a esaltare i ruoli dei protagonisti ma in quest'opera, c'è molto della mia vita reale. Soprattutto della giovinezza e della spensieratezza del tempo.
Prendendo spunto dall'oggi, mi sto comportando come nel mio libro dove non rimpiango niente ma mi dedico solamente alla mia amata ed alla famiglia.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Era un sogno a cui ambivo da tempo. Volevo trasmettere un valore al lettore e farlo riflettere su aspetti legati ai sentimenti e ai vizi capitali della gioventù.
Capire quando è il momento di agire e soffermarsi per godersi il momento senza però fare del male a nessuno. Solo così penso che ognuno di noi possa capire il suo io interno e proiettarsi al mondo intero per far crescere una consapevolezza che ci nobiliti e ci faccia maturare.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Assolutamente no. Mi è venuta in mente proprio perché volevo lasciare un messaggio al lettore.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Amo molti scrittori e mi piace leggere molto. Adoro Wilbur Smith, Robert Bauval. Ultimamente sono lettore di un ottimo scrittore che ha pubblicato “La Cattedrale del Mare” di nome Il Defonso Falcones. Credo che vorrei proprio il signor Defonso con me in un’isola deserta perché con la sua esperienza narrativa, saprebbe stimolare la mia mente ed in più perché imparerei bene lo spagnolo.
 
6. Ebook o cartaceo?
La modernità dei nostri tempi, fa sì che la tecnologia vada avanti e non sono contrario ad Ebook o Audiolibri però, volete mettere la sensazione di toccare, annusare le pagine e vedere il libro insieme a tanti già letti ben tenuto e curato in libreria.
Non c'è paragone.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Attualmente, non mi sento di chiamarmi scrittore. Sono alla prima pubblicazione di un’opera però sognata da tempo ed ora realizzata.
Volevo lasciare qualcosa di scritto al mondo intero su cui riflettere e apprezzare di mettere una copia dello stesso insieme a grandi scrittori a cui va tutta la mia ammirazione.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea non nasce, è già dentro ognuno di noi. Nella nostra mente e basta andare indietro nel passato trascorso e le parole, escono di conseguenza.
Dovendo impegnare molto tempo alla mia opera, ho dovuto prendermi del tempo per scrivere il romanzo è la mia compagna di vita, gelosa, pensava che scrivessi alle amanti invece di pensare a lei.
Una cosa sola mi spiace.
Non ha voluto leggere il mio libro. Chissà quando sarò famoso forse lo farà!
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una gioia immensa ed un sogno ora realizzabile.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Vista la trama è qualche scena piccante, ho fatto leggere la bozza ad una mia collega che ne è rimasta soddisfatta.
Bisogna ancora crescere ma il tempo è dalla mia parte.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono favorevole. Anzi, alcune sere prima di addormentarmi, ascolto di buon grado audiolibri gratuiti per lo più famosi. L'ultimo ascoltato è stato il Vecchio e il Mare e narrato magistralmente mi ha convinto.
 
 

 

 

 

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