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29 Apr
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Intervista all'autore - Gianni Dalia

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è per me passare il tempo. Tempo che come pensionato ho a iosa.
Emozioni? Ecco un argomento che potrei svolgere. Mi immergo semplicemente nella trama e nei caratteri che cerco di descrivere. Ma più che mai mi immergo nel mondo dei miei gatti -A proposito sono sempre una decina quelli che periodicamente mi "adottano"-
Loro, nei miei romanzi, mi hanno aperto le porte di "Gattitalia", il mondo parallelo al nostro, di cui sono ora un "Gatto onorario"
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Non ci sono confini che si possano definire. La fantasia non ha confini e dunque scrivendo passo da un mondo all'altro.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
L'opera dei gatti, sarà una trilogia. Nel libro, "L'uomo che parla con i gatti", vengo portato nel mondo fantasioso dei gatti, folletti gnomi, restando comunque nel modo reale, in cui i miei gatti, risolvono un caso criminale. Mimina è la caporiona della squadra investigativa,
Il secondo libro dal titolo "Mimina la gatta investigatrice", l'ho appena finito.
Nel terzo, sarà Pipistrello, il mio gatto nero, ad assumere il compito di disbrigare un complicato caso che si svolge sia nel mondo reale che nel mondo di Gattitalia.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo rispecchia solamente la trama. Se ho ricevuto dunque la "Gattanza" è logico che io parli con i gatti.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se sull'ipotetica isola non ci fossero gatti... non ci andrei...
 
6. Ebook o cartaceo?
Preferisco sempre il cartaceo.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La mia non è una carriera, scrivo per mio personalissimo diletto da oltre cinque anni, producendo nel frattempo ben sei libri.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non c'è una ragione precisa ma, dopo un primo libro, in cui parlavo con una formica di nome Girolyn, che con le sue storie e racconti, mi ha dato materiale sufficiente per un libro, la logica conseguenza è stata quella di entrare nel mondo dei gatti.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Ho provato sollievo e tirato un profondo respiro alla parola fine.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
A stralci l'ho pubblicato sui socials... ma la prima persona che legge i miei libri, sono sempre io quando li correggo. Mentre scrivo non mi rendo nemmeno conto di ciò che sto portando nero su bianco.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono dunque all'antica e preferisco avere un libro in mano a cui fare le orecchiette come segnalibro.
 
 
 
 

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