1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è un'opportunità di lasciare libera la creatività e di dar voce ai miei pensieri.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Non rappresenta assolutamente la mia vita ma c'è molto delle sensazioni che ho provato.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Mi ha permesso e mi permetterà per sempre di ricordare com'è avere quattordici anni.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Dopo aver finito di scrivere l'ultima pagina ho inserito subito questo titolo, non avevo dubbi.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
“Noi siamo infinito” di Stephen Chbosky. Rispecchia completamente la mia visione dell'amicizia e di cosa vuol dire per me la felicità.
6. Ebook o cartaceo?
Il cartaceo è imbattibile, ma anche l'ebook ha degli aspetti positivi.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non c'è mai stato questo momento, per me è iniziato tutto da un bisogno di dire la mia. Durante il primo anno di liceo sentivo l'esigenza di trovare una valvola di sfogo che mi permettesse di parlare di ciò che ritenevo importante, la scrittura è stata quella valvola.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce dalla necessità di raccontare una storia che sottolineasse l'importanza di essere se stessi e di lottare per ciò che ci fa stare bene anche quando questo può sembrare difficile. Sentivo di doverlo esprimere attraverso una ragazza giovane in grado di provare le mie stesse emozioni.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una grandissima soddisfazione.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
I miei genitori.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Preferisco i libri cartacei.