1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ovviamente le emozioni sono importanti per ogni scrittore, quando si scrivono poesie poi diventano l'unica cosa che conta. Mi è sempre piaciuto dopo aver scritto una poesia leggerla a voce alta registrandomi in modo da riascoltarla subito dopo. Il grado di soddisfazione per il testo poi veniva a galla da sé insieme direttamente proporzionale all'intensità dell'emozioni che provavo nel riascoltarla.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
È presente tanto della mia vita, a volte nascosto dietro metafore e finzioni, a volte in maniera più esplicita. Siamo fatti per buona parte dalle esperienze, loro ci crescono e plasmano lungo tutta la nostra vita. Tenerle lontane da qualsiasi attività artistica che si ponga in essere che si parli di poesia, musica o pittura penso sia impossibile.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera ha rappresentato tanto, renderla pubblica poi ancora di più. Sicuramente la cosa che mi rende più fiero è il poter esprimere il mio messaggio su diverse tematiche: la vita, la morte, la religione, l'amore.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Diciamo il libro ha preso forma proprio dal titolo. È stato proprio il titolo che è riuscito a dare una linea pseudo-logica all'opera. Uso la parola pseudo poiché trattandosi di poesia la logica lascia un po’ il tempo che trova e si sottomette sempre alle emozioni.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sono un fervido amante di due grandi poeti, due leggende del settore: Charles Baudelaire e Pablo Neruda. Due autori molto diversi tra loro, un nero e un rosso per far riferimento al titolo della mia opera. Probabilmente porterei due loro opere con me su un'ipotetica isola deserta. Dico i Fiori del male di Baudelaire e Ode al vino e altre odi elementari di Pablo Neruda.
6. Ebook o cartaceo?
Personalmente preferisco il cartaceo, sono la classica persona a cui piace leggere un libro e dopo riporlo nella libreria del salotto che vedo un po’ come un medagliere, il palmarès della conoscenza letteraria di ognuno di noi. Riconosco però che il formato ebook ha grandi vantaggi soprattutto la possibilità di ridurre il consumo di carta strizzando un occhio all'ambiente, rimango però mio malgrado amante del libro cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Mi piace pensare di non aver scelto la poesia ma che sia stata la poesia a cercare me nel momento in cui io ne avevo più bisogno, mi piace pensare che mi sia venuta a cercare per salvarmi dai miei demoni come un vecchio amico o un compagno fidato.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea del libro non è stata subito chiara. L'anno passato ho compiuto un'esperienza che mi ha fatto riflettere molto su diversi argomenti: il pellegrinaggio sul cammino per la città di Santiago De Compostela in Spagna. Essendo la mia poetica, come già detto in precedenza, molto influenzata dalle emozioni questa esperienza è stata un momento veramente produttivo e un punto di svolta arrivato con una domanda, la domanda: perché? Come la pioggia che ti sorprende quando meno te lo aspetti, è caduto su di me questo quesito con cui ho dovuto fare i conti. Lluvia, il mio pseudonimo, ovvero la parola pioggia in spagnolo, è non solo un omaggio alla terra che mi ha mostrato molto di me e che, soprattutto, mi ha fatto capire la direzione, il progetto dietro i miei testi ma è anche l'essenza stessa del progetto ovvero quello della pioggia: colpire con forza senza stravolgere nulla, mantenendo l'equilibrio della natura, mostrare la bellezza del sole.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Veder nascere il proprio progetto, il proprio libro è un'esperienza veramente gratificante. Edificare passo dopo passo il proprio progetto, vedere un'agenda della Comix scritta a matita diventare libro, con tanto di copertina, biografia è veramente qualcosa di magico!
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La scelta di far leggere le mie poesie non è stata facile fin dall'inizio, penso proprio perché in esse ci sia tanto di me e ovviamente non è mai facile esporsi soprattutto su argomenti delicati. Quando ho sentito la necessità di far leggere cosa gettavo su carta la prima persona che ho reso partecipe è stata mia madre a cui oggi va ogni mio ringraziamento dato che senza di lei, probabilmente, Tra il Nero e il Rosso non avrebbe mai visto la luce.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che soprattutto per il genere letterario che tratto sia un bellissimo modo di godersi un libro e se fatto nel modo giusto può donare una potente componente emozionale aggiuntiva.