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BookSprint Edizioni Blog

11 Apr
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Intervista all'autore - Antonio Insardi

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Questo che io chiamo, signor CORONAVIRUS, mi riporta indietro, agli anni '20: c'era in giro la SPAGNOLA, tutti sanno cosa era. Negli anni '30 arrivò la TBC, e dall'inizio del 1900 c'era in giro la MALARIA. Nel mio paese, malgrado i tanti INNOCENTI, morti, credo che una mano SANTA mi aveva isolato. Sono nato in un piccolo, ameno e delizioso Paese, in provincia di FR, in piena CIOCIARIA. Ero un ragazzo molto vispo e cercavo di divertirmi in tutte le maniere e per farlo mi causai anche dei danni fisici, che porto ancora addosso. La scuola, all'inizio, in prima, con una maestra che teneva sempre in mano la BACCHETTA, mi piaceva poco, ma poi mi divertiva. Arrivai a conquistare una bella scrittura, e il piacere di leggere il sillabario con storie divertenti. . . Da qui, venne poi il piacere di mettere giù qualche pensiero . . .
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Ho 94 anni. Da più di dieci anni vivo solo, dopo la triste e dolorosa morte della mia cara consorte. . . La mattinata la dedico alle cure personali e anche alla casa. Mi fu offerta un'aiutante, ma la rifiutai. Non ho voluto in casa estranei. Ho una figlia sposata che ha due maschietti che sono le GIOIE , di nonno, con i quali passo il pomeriggio e giochiamo a carte, dopo fatto i compiti . . . Per cena torno nel mio appartamento e seguo la tv nel frattempo. Spengo. Accendo il PC, e rispondo a qualche E-MAIL , apro un file pulito al quale metto il titolo del racconto e comincio a scrivere sviluppando gli appunti presi precedentemente . . .Verso le 11 o 11:30 conviene andare a riposare . . .
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Leggo molto: Eco "IL PENDOLO DI FOUCAULT”; Victor Hugo: "I MISERABILI" , "L'UOMO CHE RIDE" , ; Jules Verne : "DALLA TERRA ALLA LUNA" e altri. Il preferito, del 1900, nato a Pescina, AQ , morto negli anni '70, del quale ho letto tutti i libri: IGNAZIO SILONE, pseudonimo di SECONDO TRANQUILLI. Mi piace perché descrive la vita come è nella realtà. Sono racconti di vita reale. Come nel suo, CAPOLAVORO, conosciuto in tutto il mondo, tradotto in una infinità di lingue. Parla dei suoi, CAFONI, i contadini della Piana del Fucino, nella Marsica, sfruttati da, PADRONI, intitolato: " FONTAMARA", e anche “PANE E VINO”  , “IL SEME SOTTO LA NEVE”, “IL SEGRETO DI LUCA” , e altri . . .
 
4. Perché è nata la sua opera?
Questo libro: "INCONTRO FORTUITO”, nacque come una scommessa fatta con un amico; ma principalmente, contro la violenza sulle donne, che purtroppo succede ogni giorno. Pur parlando della donna libera e si dà a chi ama e non al primo venuto. Partecipai anche alle varie manifestazioni contro la violenza sulla donna. L'uomo non è stato mai capace di controllare i suoi istinti più bassi che ha. In questi casi si avvicina alla bestia. Mi domando: " Chi violenta una donna, non pensa che a casa ha una madre, una sorella, ha una fidanzata, un'amica cara!!! . . . Ho letto tempo fa di una ragazzina di 13 violentata e rimasta incinta, si uccise! Oltre a leggere e scrivere, cerco sempre notizie dei tempi che furono e anche fresche . . . Per esempio: Cristoforo Colombo, Genovese, non è nato a Genova ma in Sardegna e c'è tutta la spiegazione. Difendo la donna contro ogni sopruso . . .
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto la lettura e la conoscenza personale di alcuni scrittori e qualcuno anche amico intimo, con il quale si parlava di tutto, ma specialmente di letteratura. Lui scriveva racconti e romanzi già da qualche anno e erano stati già stampati alcuni suoi libri: che diventavano per me, i suoi regali, i suoi omaggi. Li leggevo e lui mi chiedeva di parlarne, di esprimere, liberamente, un mio pensiero. Erano stampati da Rusconi.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Ho sempre preferito, nello scrivere, stare con i piedi per te e non andare oltre la nostra atmosfera o in un paese dei sogni, dove la fantasia si sbriglia come un cavallo, brado. Come ho già detto: Mi piacque inizio Silone, perché ha sempre scritto la realtà della vita, raccontata come se la sentiva addosso, la vita reale. Comunque, tutto quello che si scrive, parte sempre dalla realtà. Una maga: è una donna cattiva, non mancano. Un mago: è un uomo cattivo, ce ne sono troppi. Avere la magia tra le mani è il desiderio di tutti, per farsi una vita agiata, comoda, ricchezze e un harem di tante belle donne! . . . Vivere la realtà della propria esistenza: è saggezza . . .
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Scrivendo la realtà dell'esistenza, in qualsiasi racconto, si cerca di starci dentro. Non si può vivere tante vite quante se ne raccontano. Scrivendo la vita di altre persone, delle quali, pur restando nella realtà e mai correre dietro la fantasia, si raccontano anche le proprie esperienze, il comportamento e i pensieri miei prestati a lui . . .
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Di questa opera mia, come ho già scritto, tutto è partito, prima di tutto, come una protesta contro la violenza sulla donna, e nello stendere feci la scommessa col mio amico, per quello che era tra noi in discussione: la donna. Gli dissi che gli avrei regalato il libro e lui mi avrebbe pagato il caffè per tutta l'estate...
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia figlia. Ha 53 anni. Quando mandai il file, per la stampa, ne parlai con lei, raccontandole, in più volte il contenuto. Avuto il libro, gliel'ho subito consegnato per una sua valutazione . . .
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io trovo che l'ebook e altri sistemi di lettura, di nuova invenzione rientrano nel commercio e non nella facilità di leggere un libro. Il libro per me è un amico che mi racconta qualche cosa di particolare e interessante. Ma l'amico si tiene vicino, gli si dà la mano . . . Preferisco avere il libro in mano, sentire il suo calore e la sua vicinanza. Lo porto ovunque, anche in un Giardino Pubblico e seduto lo leggo. L'ebook e altri sistemi, questo non te lo permette. L’ebook può andare a chi piace la novità e anche dire ai pigri che si stancano nel tenere il libro in mano. Ci sono i tascabili, li metti in tasca e lo porti a spesso con te . . .
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Per l'audiolibro, faccio lo stesso discorso. Ascoltare un racconto o un romanzo, alla TV o anche alla radio, è come immaginare un film, senza immagini. C'è un solo attore: colui che legge . . .
 
 
 

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Sabato, 11 Aprile 2020 | di @BookSprint Edizioni

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