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BookSprint Edizioni Blog

05 Mar
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Intervista all'autore - Tamara Merizzi

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta in un piccolo paesino delle Marche in provincia di Fermo. Ho trascorso il periodo dell’adolescenza alternandomi tra le città di Fermo e di Porto San Giorgio poiché i coetanei a me più vicini a livello affettivo erano di quella zona e i miei interessi erano legati a quei luoghi. Dopo la scuola superiore ho iniziato a lavorare come segretaria presso l’azienda di famiglia fino a quando ho deciso di intraprendere gli studi universitari e mi sono iscritta al corso di laurea in Sociologia, indirizzo politico-istituzionale, presso l’Università degli Studi di Urbino.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Qualunque libro purché desti attenzione, interesse e sia in grado di suscitare nuove emozioni. Leggere ciò che ci piace o ci appassiona riesce a fornirci nuovi spunti di riflessione e un’opportunità di crescita interiore. Leggere ci permette di sognare e di percorrere con la fantasia strade inesplorate e nella realtà inaccessibili.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Credo che l’eBook sia il portato della tecnologia contemporanea e sia un fenomeno in espansione poiché consente a un pubblico di lettori molto vasto di fruire di testi a prezzi ridotti, una volta che si è in possesso dell’apposito dispositivo “eBook”. Un ulteriore vantaggio è quello di poter sfruttare la memoria di un supporto “hardware” in grado di contenere un numero considerevole di testi in uno spazio ristretto e facilmente trasportabile. Personalmente resto comunque fedele al libro cartaceo. Il fascino legato sia al contatto sia all’odore della carta stampata è a mio avviso ineguagliabile e attribuisce al testo un valore aggiuntivo in termini di affettività – che quel libro può assumere per il lettore - sia di prestigio - nel possederlo materialmente all’interno del proprio mondo, magari semplicemente nella libreria di casa per tramandarlo ai propri cari come un vero reperto storico.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Come un amore vero e autentico, la scrittura può essere sia un colpo di fulmine sia un amore ponderato.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La tematica affrontata nel testo rientra fra le tante che hanno attirato la mia attenzione sin dai tempi dell’adolescenza. Ricordo che durante le lezioni di italiano della scuola media inferiore, all’interno dell’orario settimanale, la prof concedeva a ciascun alunno la possibilità di parlare di un argomento di attualità a scelta, esplicitandone al termine le considerazioni personali. Il tema che di volta in volta sceglievo era legato a episodi tragici della quotidianità italiana che vedevano coinvolte famiglie e giovani dell’epoca. Dopo aver esposto i fatti, così come erano stati rappresentati dalle varie testate giornalistiche locali o nazionali, o dopo aver discusso a proposito di una problematica sociale di carattere generale, il mio “disquisire” ruotava sempre verso la necessità della scienza di chiedersi e di comprendere il “perché” di certe scelte dolorose operate dall’uomo nel corso della sua vita “apparentemente normale e ordinaria”. Scrivere questo libro è stata un’occasione, in età adulta, per fornire un punto di vista – il mio - in merito ad un argomento che porta con sé problemi etici, di legalità e di giustizia.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Tutte le discipline umane sono in grado di fornire solo una visione parziale della realtà osservata, mai riescono a cogliere le problematiche oggetto d’indagine nella loro interezza, vista la complessità dei fenomeni umani. Tematiche tanto complesse, come quella trattata nel testo, non possono pertanto essere oggetto di generalizzazioni semplicistiche o riduttive poiché anche la scienza spesse volte non riesce a fornire risposte esaustive.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Direi che scrivere è stato un sogno nel cassetto già da adolescente, oserei aggiungere un sogno concepito come irrealizzabile fino a poco tempo fa. Poi, pian piano, ne ho preso magicamente coscienza nello scorrere della vita.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
In realtà non c’è un episodio specifico che ricordo con piacere. Piuttosto l’intera stesura del libro, le motivazioni che mi hanno dato la spinta emotiva a scriverlo, la scelta di ciascun paragrafo e la sua trattazione sono tutti singoli episodi che ricordo molto piacevolmente.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mai.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Guy the Maupassant.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L’audiolibro, come l’eBook, potrebbe avere un florido futuro benché al momento io non lo ritenga verosimile. L’audiolibro di fatto smaterializzerebbe completamente il concetto originario del libro cartaceo, che invece nell’eBook, seppur in maniera blanda, può perdurare in veste di simil-surrogato.
 
 
 

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