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BookSprint Edizioni Blog

03 Mar
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Intervista all'autore - Michela Passerini

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Michela e fin da piccola ho amato scrivere, all'inizio era il mio diario segreto poi crescendo ho continuato a scrivere quasi giornalmente ogni avvenimento, guardando i fatti è proprio il diario che mi ha fatto capire che non dovevo scrivere cose inventate ma dovevo raccontare la vita vera.
Sono nata in una famiglia numerosa, oserei dire molto umile, tanto che a fine scuola dell'obbligo mia madre mi disse che, siccome nessuno dei miei fratelli aveva studiato io non dovevo aspirare a nient'altro che andare a lavorare come gli altri.
La separazione è stata decisiva per la decisione di scrivere un libro, all'inizio volevo scrivere proprio di quella separazione durata ben 6 lunghi e dolorosi anni ma il percorso di vita che avevo scelto di fare mi ha convinta ad andare avanti e guardare oltre così ho aperto il blog dal quale poi è nato il libro.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento della giornata in cui mi dedico allo scrivere, diciamo che carta e penna, ed ora il laptop funzionante, sono sempre con me. A volte mentre ero a lavorare in fabbrica (perché principalmente sono un'operaia precaria) a volte mi veniva l'ispirazione per un pezzo, allora nei pantaloni coi tasconi tenevo sempre carta e penna e andavo in bagno per imprimere il pensiero che balenava sul momento.
Qualche volta mi è successo di svegliarmi a tarda notte perché l'ispirazione era sopraggiunta.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Diciamo che non ho un autore contemporaneo preferito, mi piacciono le biografie perché mi piace studiare i comportamenti delle persone, ho letto qualche libro di Jacopo Fo, 2 di uno psicologo col quale ho avuto il piacere di intrattenere qualche conversazione dato il fatto che fosse amico di un mio amico, per la verità è amico di un ragazzo dal quale ho lavorato......Le biografie che più mi piacciono sono quelle su Marilyn Monroe perché mi rispecchio molto in questa donna forte e fragile allo stesso tempo, io ho avuto una famiglia normale ma ho sofferto di una sorta di indifferenza da parte dei miei, magari 6 figli sono tanti da gestire ma ciò non toglie che ognuno affronta le cose a proprio modo ed io ho sempre lamentato poche attenzioni da parte loro, soprattutto ora che avrei bisogno di conforto vista la situazione di disagio che sto affrontando in questo periodo.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Il mio libro, la mia creatura, come la chiamo io, è nata dal bisogno che sentivo di sfogare le difficoltà sentimentali mie e delle persone di cui racconto.
Mi ero sposata con tanti sogni e mi sono ritrovata a dover affrontare un mondo che non mi apparteneva, non ero felice e quando ho deciso che dovevo fare qualcosa mi sono ritrovata col mondo contro ma sono sempre stata una persona che dice apertamente le cose che non sopporta quindi ho pensato di farlo in grande ed ho aperto il blog, in seguito i miei lettori mi hanno contattata su Facebook chiedendomi di farci un libro perché si riconoscevano o anche solo perché gli piaceva il mio modo di raccontare e lo avrebbero tenuto volentieri in casa una copia cartacea quindi mi sono buttata, come faccio io ed eccomi qui.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Diciamo che la mia famiglia con la sua pretesa di non farmi evolvere impedendomi di studiare ha avuto l'effetto contrario, sono sempre stata una che pensa e fa in grande, sempre con umiltà ma pur sempre cercando di migliorare la mia posizione, soprattutto ora che sono sola con mio figlio.
Le mie amiche sono state una ricca fonte di ispirazione per i miei pezzi, potremmo pure dire che come si è evoluto questo mondo dovrebbe far riflettere un po’ tutti........
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me è sia un'evasione dalla realtà perché lì mi rifugio, sia un modo di raccontare la realtà e cercare di capire come posso andare avanti in questa giungla che è diventata la relazione tra uomo e donna.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è tutta me stessa in questo libro, come ho vissuto in prima persona le vicissitudini e come avrei reagito a quelle delle mie muse ispiratrici.
L'intero libro è il mio punto di vista.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ogni persona che ho conosciuto non solo si è rivelata una fonte, ma è stato protagonista involontario per qualche pezzo, mi ricordo un tipo in particolare che al cinema durante la proiezione attaccò bottone per poi chiedermi di uscire, mi contattò sul social e mi raccontò di una moglie che lo tradiva, cosa che 2 giorni dopo ho scoperto essere tutta una vile menzogna per credo sappiamo bene quale fosse lo scopo.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Per la verità il primo a leggere il manoscritto è stata direttamente la casa editrice, molti leggono il mio blog ma il libro lo ha letto una mia amica quando ancora non era niente di definito, ancora non avevo avuto la proposta della BookSprint Edizioni.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo il mio modesto parere il futuro della scrittura non è fondamentalmente l'ebook perché molte persone amano sfogliare i libri, qualcuno ama l'odore della carta stampata, l'altra parte per praticità compra ebook, molte persone amano leggere ma portarsi dietro 3 libri in borsa sarebbe scomodo quindi opta per la tecnologia.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Per quanto riguarda l'audiolibro credo sia meraviglioso sentire una voce che ti racconta, è bello immaginare le scene leggendo ma se hai una voce guida la scena ti appare più nitida, per esempio io a volte durante una cena il mio blog lo sentivo leggere dalle persone che erano con me ma il tono era totalmente diverso da quello che doveva essere, leggevano quasi melodiosamente mentre il mio libro è più una cosa divertente che viene raccontata. Un mio amico mi ha detto che mentre legge è come se sentisse la mia voce che gli racconta il pezzo e questo mi fa immenso piacere.
 

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Martedì, 03 Marzo 2020 | di @BookSprint Edizioni

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