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BookSprint Edizioni Blog

03 Mar
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Intervista all'autore - Maria Martini

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è un riordino di pensieri sparsi nella mia mente, mi aiuta a prendere contatto con la realtà, paradossalmente parlando. È il momento della giornata che dedico completamente a me stessa, quella me stessa con cui parlo, mi confronto e che mi chiede, sovente, di scrivere di lei.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo libro sono io, nero su bianco. Mia sorella mi ha definito una persona coraggiosa in quanto scrivere di se stessi, può essere considerato un atto di coraggio. Credo avesse ragione. Si è alla mercé di tutti, si condividono emozioni, idee, amori, paure. Ci si mette a nudo, si è esposti al giudizio e, purtroppo, anche alla cattiveria delle persone. Bisogna essere forti, avere le spalle larghe e andare avanti, non vergognarsi di ciò che si è stati, né tantomeno di quello che si è diventati.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Volevo, più di ogni altra cosa, rimanesse traccia della persona straordinaria di cui parlo in quest' opera. Una donna che ha saputo donare, senza mai aspettarsi nulla in cambio, che mi ha insegnato l'amore, quello vero.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stato semplicissimo... "Profumo di Viola" è nato pensando a lei, ai suoi abbracci e al suo profumo.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sicuramente vorrei con me Michael Connelly, così da potergli chiedere come ha creato il meraviglioso e complicato personaggio di Harry Bosch, lo riempirei di domande sui suoi Thriller, lo pregherei di insegnarmi a scrivere un giallo. Perché adesso è questo il mio secondo obiettivo.
 
6. Ebook o cartaceo?
Farò parte della vecchia guardia e dei sognatori, ma preferico il cartaceo. I libri trasudano realtà, lavoro e passione. Non c'è niente di più bello dell 'odore di un libro appena acquistato.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non è una carriera che si intraprende, non decidi da un giorno all'altro che vuoi fare lo "scrittore". Senti che puoi dedicarti alla scrittura, quando qualcuno decide di credere in te, quando pensa che il tuo lavoro sia buono e merita di essere portato all'attenzione del pubblico. Per me è stata quella la scintilla, ciò che mi ha spinto a sperare che scrivere, potesse essere una strada da percorrere.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Era una semplice conversazione tra amiche. Lei una scrittrice, redattrice nonchè Direttrice di un giornale. Le stavo parlando della voglia di voler scrivere, di cimentarmi in questa nuova avventura e delle mie paure legate al fatto che non avessi una storia. Ascoltò con attenzione il racconto di mia zia e mi disse semplicemente "A me sembra che tu una storia ce l'abbia". Lo stesso pomeriggio scrissi il mio primo capitolo.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
E' un'emozione indescrivibile, un sogno che si avvera. Una delle cose che avrei voluto fare nella vita, era scrivere un libro, ma mai avrei immaginato che sarebbe stato anche pubblicato. Quindi approfitto per ringraziare il Direttore Vito Pacelli, BookSprint che ha cretuto in me e in questa storia, la Redazione, ma soprattutto Angela per la gentilezza, la presenza e la disponibilità.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
E' stato il fratello di mio padre. Una persona a cui sono molto legata, che ha una sensibilità -a mio avviso- molto rara per essere un uomo. Mi fidavo del suo giudizio, sapevo mi avrebbe detto la verità.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La trovo una cosa molto bella, mi capita spesso di ascoltare audiolibri in lingua originale di Sherlock Holmes - ad esempio-, questo mi permette di imparare una nuova lingua e nuovi contenuti. Per i libri in italiano, io personalmente, preferisco averli tra le mani, toccare le pagine, ma è sicuramente un'opportunità di ascoltare la cultura, nuove storie, la poesia e l'arte sotto un'altra forma. In fondo, si può vedere perfettamente anche attraverso gli occhi dell'immaginazione.
 
 
 
 
 

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Martedì, 03 Marzo 2020 | di @BookSprint Edizioni

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