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21 Gen
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Intervista all'autore - Salvatore Imperato

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Dopo un periodo davvero d'oro, adesso sono nella fase di tipo ruggine. Vengo da una regione, la Campania, che assieme alle persone dell'Africa del sud, detiene il primato delle persone più belle, umanamente parlando. Scrittore perché ho scritto un libro e sto per concludere il secondo, sicuramente non mi ritengo uno scrittore. A questa parola ho sempre dato un gran valore. Per me è sinonimo di intelligenza, di studi. Come si usa dire dalle mie parti, di alto livello.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
In qualsiasi orario, anche di notte, quando non ho sonno, penso, e di conseguenza scrivo.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ne ho uno preferito. Direi Carlos Ruiz Zafòn perché con “L'ombra nel vento”, mi ha letteralmente steso. Ho letto pochissimo nella mia vita. Scrivo perché ho la convinzione che il modo che ho di raccontare, interessi a chi legge poco o niente.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Da un sogno bellissimo.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Una compagna di lavoro mi ha detto che scrivo, perché non ho trovato nessuno disposto ad ascoltare quello che mi rende sofferente. Penso che abbia pienamente ragione.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Quando i giorni diventano tutti uguali per te, ed invece vedi, che chi dovrebbe stare peggio, vive senza preoccupazioni. Penso che qualcosa sia scattato. Avere poi del tempo libero, completa l'opera.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tantissimo. Dico e scrivo quello che penso, con il sorriso, ma lo dico. E sono preparatissimo nel ricevere critiche. Odio la gente che dice: io le cose te le dico in faccia. Poi gli fai un appunto, si rivoltano come serpi.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Questa è la classica domanda dove qualsiasi cosa tu risponda, risulti scontato. Quindi non voglio rispondere. No comment.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia sorella Anna.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Fin quando ci sarà la mia generazione no. Un file non avrà mai l'odore di un libro cartaceo.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Anche in questo caso il mio pollice è rivolto verso il pavimento.
 
 
 
 
 

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Martedì, 21 Gennaio 2020 | di @BookSprint Edizioni

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