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21 Gen
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Intervista all'autore - Erica Pedace

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Erica Pedace, sono nata in una piccola cittadina della Calabria precisamente a Rossano, in provincia di Cosenza. Ho vissuto insieme alla mia famiglia fino all'età di 26 anni in un piccolissimo paesino collinare calabrese, chiamato Destro. Il Destro è una frazione immersa nella natura incontaminata, ai cui lati si erge la maestosità della Sila, e dove padroneggiano le distese di ulivi e dei i vari alberi da frutto, tipici del Sud Italia. In questo luogo la pace e la tranquillità regnano sovrane. La mia famiglia, i miei genitori sono per me il tesoro più grande e il mio posto nel mondo. Loro sono la mia casa, il mio angolo immenso in cui potrò rifugiarmi sempre. La mia famiglia è composta da persone oneste, umili, coraggiose che profumano di qualcosa che non si può descrivere.
La mia famiglia è la fonte di calore in cui si sono forgiati i miei valori ogni giorno e dove si è modellato il mio modo di sentire. Ho sempre amato scrivere sin dalla prima adolescenza, mi piaceva scrivere temi chilometrici al Liceo, ma soprattutto mi piaceva scrivere poesie sulla natura, sulla fede, sull'amore e la pace in ogni momento della giornata. Lo scrivere è stato sempre una mia passione, sia a scuola che nel tempo libero. Oggi la mia professione è l'insegnante di scuola primaria, il mestiere più bello per una come me che ama insegnare ai bambini e allo stesso tempo imparare molto da loro.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Nell'arco della giornata il momento in cui dedico più tempo alla scrittura è la sera, il momento in cui la mia mente si rilassa e i miei pensieri si illuminano.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
La mia autrice contemporanea preferita è Elena Ferrante.
 
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata per spiegare, con un linguaggio semplice e colloquiale, ai bambini ed ai ragazzi, argomenti seri, attuali che non sempre vengono trattati con loro. Spesso si dimentica che i bambini saranno gli adulti del domani, e appunto, con queste mie storie vorrei aiutare i più piccoli a capire e a riflettere su problemi importanti.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale in cui ho vissuto e vivo sono stati e sono molto importanti ed hanno influito nella mia formazione letteraria. L'ambiente sociale e culturale in cui si vive è in continuo cambiamento e se come me si interagisce continuamente con esso è inevitabile essere un po’ influenzati da ciò che ci circonda. Ma la cosa fondamentale secondo me è quella di non essere influenzati nei valori e negli ideali a cui ci si deve tenere ben saldi.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me è un modo per raccontare la realtà con tante sfaccettature.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In ciò che ho scritto c'è tutto.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Per la stesura della mia opera sono stati fondamentali i miei alunni. Un modo per far capire loro durante la loro crescita i problemi reali del mondo.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ho fatto leggere per primo il romanzo a mio fratello Domenico. Il quale è rimasto sbalordito ed entusiasta.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo me il futuro della scrittura è l'Ebook, perché nell'era digitale nella quale oggi ci troviamo incita tutti, grandi e piccoli alla lettura, infatti si può aprire un libro in formato digitale dovunque e in qualunque momento mediante computer e dispositivi mobili. Secondo me l'ebook è più economico, ecologico, si pensi solo infatti a quanta carta si potrà risparmiare.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Gli Audiolibri sono convenienti, in termine di tempo, perché ti permettono di ascoltare un libro in situazioni nelle quali non saresti in grado di leggere un libro, per esempio, quando si è in macchina, quando si passeggia, quando si fanno le pulizie ecc. Gli audiolibri secondo me, essendo insegnante, sono molto pratici ed importanti per i bambini DSA (Difficoltà Specifiche di Apprendimento), aiutano notevolmente soprattutto i bambini che hanno difficoltà nella lettura e nella conseguente comprensione.
 
 
 
 
 

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Martedì, 21 Gennaio 2020 | di @BookSprint Edizioni

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