1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta a Padova, una città universitaria in crescita, viva e carica di suggestivi monumenti collegati alla storia. Ho frequentato le scuole elementari, medie e superiori nella mia città. Sono cresciuta in una famiglia semplice ma con un grande senso di unione e di sentimenti umanitari. Mi sono sposata giovane a vent'anni e dopo una vita raccontata nel mio libro, dove oltre a moglie e mamma, sono diventata una commerciante orafa. In questo periodo di commercio durato oltre 14 anni, ho partecipato attivamente anche come vice presidente e presidente degli orafi di Padova per un paio d'anni. Poi ho deciso di cambiare totalmente vita e mi sono iscritta all'università di Padova per la triennale di Infermieristica e a 43 anni mi sono laureata.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Consigliare una lettura è difficile. Gli adolescenti di adesso, sono persone che hanno una identità personale abbastanza complicata. Crescono con una moltitudine di idee e di possibilità creativa molto più estesa di quando ero io adolescente.
Non consiglio una lettura, ma consiglio di leggere. Leggere qualsiasi cosa possa dare allegria, interesse, soddisfazione, creatività, cultura, arricchimento intellettuale. Leggere deve essere un piacere e deve essere un momento dove crescere intellettualmente.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Preferisco il libro cartaceo, sfogliare le pagine di un libro, sentire l'odore della carta, ascoltare lo sfogliare delle pagine... inoltre girare e rigirare le pagine mi sembra che mi coinvolgano, che mi chiamino.
L' eBook può essere una alternativa per non portare peso, per quando si viaggia e non si possono avere molti bagagli, ma a me personalmente piace di più la lettura su carta e passare un libro di mano in mano.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Scrivere è un amore ponderato, pensato, amato, pianto, creato. Quando ho scritto, prima erano pensieri, poi frasi, poi pagine... piano piano una creatura che cresce e si forma, diventa adulta dopo essere nata da un pensiero, da un vissuto.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Inizialmente i miei pensieri, le frasi erano solo per me, erano per aiutarmi a trovare un equilibrio, per sfogare la tristezza del mio cuore,
Poi una amica mi ha fatto capire che potevo unire le frasi, o i pensieri, per formare un diario. Piano piano il diario ha preso forma. E scrivere mi piaceva, velocemente le frasi divennero lunghe pagine. Il diario si stava riempiendo di emozioni, questo mi faceva sentire bene, perché mi rendevo conto che oltre a me forse potevo scrivere anche per altre persone tristi o in difficoltà.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il mio libro spero possa essere utile a chi soffre, a chi è triste, a chi è solo, a chi si trova avanti a difficoltà della vita che sembrano insormontabili, ma anche per chi vuol leggere e, vedere semplicemente, che nella vita si può affrontare una montagna senza cadere in un burrone. La vita è preziosa, unica. Vivere e amare, affrontare e vedere il domani, nella malattia, in una crisi personale, in un momento di crisi familiare, nella perdita di persone care, mancanza di lavoro, tutto si può affrontare, guardare aventi e renderci conto che la vita va vissuta non tradita, o sperperata. Ogni momento è prezioso anche se si è stanchi e avviliti.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non avrei mai pensato di scrivere, anche se scrivere sin da giovane era una fonte di sfogo per aiutarmi con la penna a crearmi un mondo fantasioso dove poter viaggiare con la fantasia. Nulla di impegnativo, un diario come tutte le adolescenti avevano e scrivevano le loro giornate di crescita e di illusioni.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Quando ho iniziato a scrivere quello che ricordo erano foglietti che scrivevo in autobus prima di recarmi in Ospedale a lavorare, specialmente quando avevo il turno notturno. Era un piacere scrivere, perché rilassavo la mente e scrivendo, riuscivo ad allontanare tensioni e paure.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
A volte durante la raccolta delle idee e degli appunti, avrei voluto abbandonare l'idea di finire quello che avevo iniziato. Però per carattere, sono sempre stata abbastanza determinata, quando inizio qualcosa cerco in tutti i modi di portare a termine quello che ho iniziato.
10. Il suo autore del passato preferito?
Devo ammettere che mi è sempre appassionata la lettura avventurosa tipo Wilbur Smith o Cussler Clive oppure la lettura legata alla medicina forense di Patricia Cornwel e questi sul moderno.
Se parliamo di autori del passato direi che Anna Frank ha accompagnato molte sere dei periodi bui della mia giovinezza quando ero in "crisi esistenziale" come si diceva ai miei tempi, per far capire che si cresceva...
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L' audiolibro è una frontiera molto utile e interessante, perché intanto può essere usata anche da chi è analfabeta o ha difficoltà nella lettura, per chi ha problemi di vista, per chi vuol ascoltare la lettura di un romanzo mentre sta facendo altre cose, o per chi semplicemente sotto il sole al mare o durante una passeggiata in montagna, può comunque "leggere" rilassandosi.