1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Bruna. Raccontare un po’ della mia vita ai miei lettori mi fa sentire una persona ancora con sentimenti straordinari. Sono molto innamorata della scrittura, dove puoi raccontare in un foglio tutto ciò che ti detta il cuore, anche se la vita mi ha riservato infiniti dolori. I miei passi sono stati in questo mondo molto dolorosi, diventare mamma a solo 17 anni, aver patito la fame a fine guerra, essere da sola in questo mondo infame, non saper cosa fare per far crescere i figli, assaporare i dolori di una vita piena di sacrifici per poi finire in una sedia a rotelle per il resto della mia vita. Ecco il perché oggi sono una scrittrice. Non vi racconto questo per misericordia, ma solo per dirvi che non posso passare il tempo sempre seduta a guardare il cielo. Il mio Dio mi ha donato questa capacità per non farmi sentire sola. Ora i miei giorni non sono più vuoti, ho sempre giorno e notte una penna in mano che mi fa compagnia.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Mi dedico alla scrittura prevalentemente di prima mattina e a notte inoltrata.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Susanna Tamaro.
4. Perché è nata la sua opera?
Perché volevo far conoscere ai giovani d'oggi le difficoltà che le ragazze nel primo dopo guerra hanno avuto per emanciparsi nonostante le condizioni delle loro famiglie e
l'arretratezza della società.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo, come ho evidenziato nella domanda numero 1.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose: la fuga dalla realtà mi fa sentire bene e la ricerca delle cose vere mi appassiona.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Il libro è quasi autobiografico: ho aggiunto tuttavia anche episodi che ho sentito raccontare da altri.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
La dottoressa Sabina Callegari, mia nipote.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Al mio più caro amico e a mia nipote Sabina.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Può essere collaterale alla scrittura classica.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ci sono stati in passato diversi tentativi sull'argomento, ma il successo dell'audio-libro secondo me è ancora lontano per la pigrizia di molte persone ad ascoltare gli altri!