1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nasco il 26/2/1978, sempre appassionato di letteratura. Ho avuto un incidente il 20/9/2012 nel quale oltre alla percentuale d’invalidità per la gamba, vado in coma non indotto per un paio di settimane, il che lo racconto nel libro “Nacqui Tre Volte”, gli altri sono “Il Fuoco Dell’Agio”, “La Piazza” e “Schiavo Della Sua Libertà”.
Da prima di questo evento avevo voglia di scrivere libri, ma essendo a mio avviso troppo ‘semplice’, non me ne impegnavo; poi, dal 2010, decisi di seguire la mia passione, e nella mia autobiografia racconto tutto.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Ogni momento nel quale mi sento ispirato. Oggi con i social ha un’estrema efficacia, poiché quello che prima scrivevo per me, oggi lo può leggere anche un’altra persona che non conosco, o nessuno o centomila.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ve n’è soltanto uno, riconosco l’accrescimento portatomi da qualsiasi libro legga.
4. Perché è nata la sua opera?
Ogni scritto ha svariati messaggi, ed in questo c’è la rappresentazione del male e del bene che vibrano, scuotono, si alternano creando l’equilibrio continuativo.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
M’ha informato, e mi rende in grado di comunicare in maniera più matura.
Questo non significa che ‘chi non legge è immaturo e ignorante’, poiché per chiunque c’è una strada per crescere.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me entrambi: è evasione quando si fantastica in maniera allegra e gioiosa, e per raccontare la realtà bisogna immettervi anche la tristezza ed i malesseri.
I messaggi, per renderli fruibili, si devono far vivere al lettore, e per farlo mi discosto poco dalla realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In ogni personaggio c’è sempre una parte di me, una delle persone che conosco ed una di... te.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
La mia vita, con annesse le informazioni su tutto ciò che avviene nel sociale materiale ed in quello spirituale.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
L’unica persona ad averlo letto e che mi ha consigliato alcune correzioni è stata mia madre, enorme lettrice.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Lo ipotizzavo con timore in passato, ma i numeri degli eBook sono ancora bassi. È possibile, ma non certo. Si perderebbe il fascino di sfogliare le pagine e sentirne il profumo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Questa soluzione mi piace molto più degli eBook, ma coloro che ne prestano le voci devono essere preparati e lo devono fare con passione.