1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Ganiyou Dabre, sono nato in Burkina Faso (un stato di 300.000 km² confinante con Togo, Ghana, Mali, Costa d'Avorio, Niger, Benin) nel 1997.
Ho passato tutta la mia infanzia in Ghana dove ho frequentato la scuola materna fino al primo superiore. Poi sono arrivato in Italia nel 2008, ho ripreso gli studi e m sono diplomato. Attualmente vivo con i mie e le mie 5 sorelle.
Non ho deciso di diventare scrittore ma ho desiderato di esserlo, la scrittura è l’unico strumento a disposizione per esprimere le emozioni che certe volte non riusciamo a fare a voce. Inoltre la scrittura ci permette di raccogliere tutta la fantasia che passa per la nostra testa.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Scrivo di notte perché è l’unico momento in cui posso raccogliere tutte le emozioni e le esperienze vissute durante la giornata.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Anna Todd, Lucia Troisi e tanti altri.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata grazie ad un prof che ci ha dato da scrivere un haiku,
Una volta a casa di notte mi sono seduto fuori sul balcone e lo ammetto non avevo nessuna voglia di fare i compiti. Quando ho puntato lo sguardo sulle stelle mi sono venute in mente diverse immagini e parole. Da lì ho iniziato ad amare la scrittura. Successivamente ho scritto un’altra poesia poi un’altra ...
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Abbastanza.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me è entrambi perché io quando scrivo scappo dalla realtà e mi perdo nella mia fantasia in cerca di frasi, parole, immagini per descrivere la realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Quasi niente.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ai mie amici che a quanto pare non sono amanti di lettura soprattutto della poesia.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo di sì, ma chi è abituato come me a leggere classici libri per quanto mi riguarda trovo noioso leggere libri digitali faccio proprio fatica a leggere.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Anche qui, penso che i libri devono essere letti dalla persona stessa perché il contesto può cambiare dal modo in cui viene letto il libro. Vale soprattutto per le poesie.